Quando 500mila euro diventano 3843 minuti

Il calcio è fatto anche di storie come quella di Antonio Nocerino. Una storia che lascia tutti senza commenti, senza aggettivi, senza il ben che minimo modo di poter descrivere una stagione che, comunque finisca, resterà memorabile per il numero 22. Un numero pesante, appartenente a un fenomeno chimato Kakà, Pallone d’Oro nel 2007 e nel cuore di ogni tifoso milanista, ma che il Noce ha saputo sopportare alla grandissima, senza timore. E il brutto anatroccolo low cost di agosto, preso all’ultimo minuto di un lunghissimo mercato, per soli 500mila €, si è trasformato in uno dei cigni più belli e utili di sempre. Perchè così ha voluto la storia.

Acquistato come vice-Gattuso, l’ex Palermo in questa stagione ha giocato più di tutti. Più di Abbiati, più di Thiago Silva, più di Ibrahimovic: e mentre gli altri, nelle 47 partite ufficili disputate fino a questo punto della stagione con ancora 6 gare da giocare, hanno calcato il campo per meno di 40 volte, Nocerinho non ha paragoni. Per lui, 43 presenze con 3843 minuti sulle spalle. Un motore, un rullo compressore, un gregario, un “mini Gattuso”, un mediano dai piedi buoni, un goleador: chiamatelo come preferite mentre lui esulta per 10 volte sotto la Curva Sud. Ma non solo Italia: nove gol nel Bel Paese + uno, che ci ha fatto sperare, al Camp Nou di Barcellona. Un piattone destro che si infila sotto le gmabe di Victor Valdes e che per 9′ significava qualficazione.

Dietro Nocerino, Ibrahimovic si ferma a 38 presenze in stagione, con 3422 minuti nelle gambe. Il gradino più basso del podio è ricoperto da Abbiati (36 presenze e 3387 minuti) che batte per soli 15′ Thiago Silva (37 presenze con 3372 minuti), quarto a causa dell’infotunio che lo sta tenedo ai box dalla sfida contro la Roma. E in questa particolare classifica, il dato più significativo arriva da Pato: per lui, seppur le partite giocate siano 18, il minutaggio rispetto a Fantantonio Cassano è inferiore. 952′ uno (Cassano) contro i 931′ del brasiliano. Sfortuna ed infortuni a parte, il Milan è sempre lì. Sperando di esultare come lo scorso anno.

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