Dinho ubriaco, Flamengo su tutte le furie

Guai in vista per Ronaldinho. L’ex pallone d’oro, spedito in Brasile da Allegri nel gennaio 2011, a pochi giorni dall’inizio del Brasilerao, ne ha combinata un’altra. Un martedì notte movimentato tra discoteche e alcool e l’allenamento dell’indomani diventa un caos mediatico, sportivo e umano. Il Gaucho, visibilmente ubriaco e circondato dalle guardie del corpo, prima ha pensato di inventarsi un improbabile problema muscolare per evitare gli allenamenti, poi sotto gli occhi attoniti di compagni e dirigenti, è stato costretto a scendere in campo. 

Non bastavano le prestazioni sotto tono e i gol sbagliati a porta vuota, ora ci si mette anche la vida loca a rovinare un talento strepitoso che speravamo, per lui e per il calcio, potesse chiudere da re nella sua terra. Joel Santana, allenatore del Flamengo da poco più di tre mesi, sembra già essersi stufato del comportamento del suo capitano nonché uomo simbolo: “Come posso rispondere io su un giocatore che è stato campione del mondo, premiato con il Pallone d’Oro e diventato ricco? E’ lui che deve spiegare a voi giornalisti perché non sta andando bene in campo!”.

Il declino del verdeoro tanto amato da Berlusconi ha preso il via a gran velocità. Anche la presidentessa Patricia Amorim con il direttore generale Zinho e i compagni di squadra hanno più volte esternato il loro malumore nei suoi confronti. O R10 cambia repentinamente registro o, a furia di samba e ritardi, finirà per essere messo alla porta. Il mondiale 2014 è sempre più un miraggio.

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