La sua verità in un “J’accuse”

Per Andrea Pirlo è arrivato il momento della verità. La sua verità. Il regista della Juventus e della Nazionale ha deciso di ricostruire in un’intervista a La Gazzetta dello Sport i giorni del suo addio al Milan dopo dieci anni di trionfi.

Il punto di partenza, ovviamente, è rappresentato dalla scadenza del contratto che lo legava al club di via Turati: “Quando ne abbiamo parlato, mi hanno proposto il rinnovo per un anno. Io chiedevo un triennale perché ero più giovane degli altri giocatori in scadenza”. E fin qui tutto corrisponde con quanto ribadito in questi mesi da Adriano Galliani. Pirlo, però, aggiunge un particolare: “Il vero motivo del mio trasferimento è stato un altro: Allegri voleva piazzare davanti alla difesa Ambrosini o Van Bommel e io avrei dovuto cambiare ruolo. Allora ho detto “no, grazie” e ho scelto la Juve, che mi offriva motivazioni importanti. Ci tengo a dire che non è stata una questione economica”.

Le parole del centrocampista bianconero suonano come un atto di accusa nei confronti di Massimiliano Allegri, reo, dal suo punto di vista, di voler puntare su Van Bommel: “Il Milan ha deciso che non servivo più. L’ho capito subito durante quel colloquio. Nel mio ruolo Allegri preferiva altri giocatori”.

Tolti i sassolini dalle scarpe e in attesa di qualche replica da parte degli interessati (Allegri e Galliani), Pirlo si gode la conquista dello scudetto, il terzo in carriera, e sottolinea gli ottimi rapporti che lo legano ancora con molti ex compagni del Milan: “Quasi tutti mi hanno scritto sms di congratulazioni”. E con un pizzico di amarezza, specifica che non sono arrivati messaggi da Galliani e Berlusconi.

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