Last dance in San Siro? Galliani riapre lo “Studio Rinnovi”

Sta diventando consuetudine in via Turati discutere rinnovi contrattuali a partire dal momento in cui la stagione non ha più nulla da dire e quest’anno il rebus appare particolarmente difficile da decifrare. Si va dai giocatori in scadenza a quelli che per diversi motivi hanno disatteso le aspettative. Il ricambio generazionale tanto invocato dovrà forzatamente prender forma e solo il tempo sarà in grado di determinare se le scelte saranno vincenti o meno. Di certo dovranno esser coraggiose. Alcune di esse saranno prese con la mano al portafogli, altre con la mano sul cuore, altre ancora avranno il sapido sapore di una lacrima.

Già perchè dopo il triplice fischio di Milan-Novara, San Siro dovrà salutare un idolo come Pippo Inzaghi. A braccetto con lui, come in tante passerelle vittoriose del nostro recente passato, ci sarà con ogni probabilità Clarence Seedorf  (il Brasile pare esser la prossima destinazione). Dal “Professore” al “Generale” la situazione pare variare di poco: anche Mark Van Bommel infatti, malgrado i dubbi degli ultimissimi giorni, sembra vicinissimo al PSV.

Nascoste da un velo di mistero le situazioni di Alberto Aquilani e Mathieu Flamini: il primo potrebbe non esser stato scientificamente schierato per abbassare i 6 milioni fissati per il suo riscatto con il Liverpool, il secondo è riuscito nell’impresa di giocare direttamente con la divisa 2012-13 senza aver mai indossato in partite ufficiali la maglia di questa stagione. L’unica possibile carta per la permanenza del Console Flaminio è legata inevitabilmente ad una significativa riduzione dell’ingaggio.

Per il jolly di Allegri, Urby Emanuelson, il futuro rossonero potrebbe esser ridefinito col passaggio sulla linea dei difensori, magari prendendo proprio numericamente il posto di un altro partente a parametro zero come Gianluca Zambrotta, per il quale stanno suonando sirene americane, legate sia alla Major League Soccer sia alla Roma dello statunitense Thomas Di Benedetto. Nello stesso reparto, la sensazione è che l’intramontabile Alessandro Nesta abbia carta bianca, sarà lui a decidere come e dove proseguire la sua carriera, se all’ombra dell’Empire State Building o più banalmente della cara Madonnina. A filo diretto è legato anche il destino di Mario Yepes, il quale potrebbe tardare di un altro anno il suo ritorno in patria qualora Tempesta Perfetta dovesse attraversare l’oceano. Nella stessa zona di campo è stato (ri)avvistato Philippe Mexes nell’ultima gara casalinga, ma questo non garantisce che il matrimonio con il francese si protrarrà, forse troppi i passaggi a vuoto dell’ex romanista nelle partite che hanno deciso la stagione.

Anche i gol e la grande voglia di rendersi utile potrebbero non esser sufficienti per Maxi Lopez, affinchè il Milan paghi i 9 milioni pattuiti col Catania. Ma, domanda: siamo sicuri che la società sarà in grado di trovare due giocatori migliori di Aqui e Maxi in un calciomercato dove il riscatto di Zarate è pari alla somma dei loro cartellini? Insospettabilmente infine, la permanenza dell’ultimo arrivato Sulley Muntari, grande punto interrogativo di gennaio, appare l’unica certezza, avvalorata da un saluto sentito alla Curva Sud durante il derby, curva che domenica malgrado tutto vivrà emozioni forti, emozioni da Milan.

Chi rimane al 100% sono Massimo Ambrosini e Gennaro Gattuso. I due centrocampisti saranno tra i primi ad essere convocati nello “Studio Rinnovi” di Adriano Galliani per ricevere una proposta di prolungamento annuale. Il loro “sì” è praticamente scontato.

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