Ci fosse stato sempre questo Binho…

La positiva serata di ieri, che è culminata nel modo più bello e sperato (ormai insperato!), ha fatto segnalare parecchie note dolci per Mister Allegri, ma una in particolare al tecnico livornese avrà fatto ancora più piacere e suona come una sorta di rivincita personale. Sì, perché la buona prestazione condita con un gol di Robinho, arriva dopo tante, forse troppe, critiche arrivate al Conte Max sul prolungato e assiduo impiego del settanta rossonero.

Al dire il vero nell’ultimo periodo, ma in gran parte della stagione in corso, il brasiliano non ha fatto granché per eliminare dubbi e incertezze sul suo conto, soprattutto se consideriamo gli standard a cui ci aveva abituati l’anno passato. Troppe prestazioni al di sotto della sufficienza, poco smalto in parecchie situazioni importanti e qualche golletto di troppo, sbagliato in maniera clamorosa. Rimarrà sotto gli occhi di tutti, come una sorta di leitmotiv della stagione rossonera, ad esempio, l’incredibile occasione sprecata contro il Barça nell’andata dei quarti di Champions. Ad onor del vero anche l’anno scorso Robinho non passava di certo come un rapace dell’area di rigore, ma i numeri impietosi dicono che in campionato il Robinho 2010/2011 conduce per 14 gol a 6 sull’attuale.

Il sesto è arrivato a sigillare la vittoria speranza contro l’Atalanta di ieri sera. Ma l’impegno, la generosità e i colpi di classe con cui ha dipinto i suoi 23′ in campo (entrato al 68′ al posto di Cassano), hanno fatto riintravedere quel Binho che l’anno scorso era una certezza. Ma basterà? Basterà a cancellare le voci che vogliono il giocatore ormai lontano dal Milan al termine della stagione? Basterà per dimenticare che troppo spesso, quest’anno, la sua presenza ha fatto sentire l’assenza di Cassano ed in parte di Pato? Il brasiliano ha altre due carte da giocare e altrettante prestazioni convincenti potrebbero anche valergli la conferma e far avere qualche rimpianto in meno, a chi troppo spesso ha invocato El Shaarawy e Maxi Lopez.

 

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