Che ne sarà di Pato? Intanto pensa alle Olimpiadi…

La stagione che sta per concludersi è stata sicuramente la peggiore di Pato in rossonero, una stagione piena di infortuni che non ha permesso al numero 7 di trovare la continuità e la necessaria tranquillità per poter rendere al massimo. La stagione per il papero era anche iniziata bene: negl’occhi di tutti i tifosi milanisti è impresso il gol al Barcellona, illuminazione di un talento cristallino. Subito dopo il gol lampo contro il Barça, subisce un infortunio contro l’Udinese che lo terra fuori per 7 settimane.

Alexandre in questa stagione ha disputato 18 gare, subentrando spesso dalla panchina, segnando solo 4 gol, di cui 2 in Champions League, stando a gol segnati solo nella stagione d’esordio con il Porto Alegre il bottino è stato inferiore, 2 gol in 3 presenze. 3 delle 4  marcature di Pato sono arrivate nella prima parte di campionato, prima della “cessione” al PSG, il suo vero calvario è infatti iniziato il 12 gennaio con quel comunicato che lo legava al Milan e da lì sono piovuti nuovi infortuni, il 18 gennaio dopo il gol al Novara nei tempi supplementari esce dala contesa.

Dopo questa stagione il valore di Pato non è quantificabile, se a gennaio il campioncino valeva 30/40 milioni ora nessuna società è disposta a scommettere su un talento così fragile e poco costante. L’unica alternativa ora è tenerlo in rosa e cercare, una volta per tutte, di risolvere i suoi problemi fisici prima dell’inizio di stagione in modo di renderlo partecipe del nuovo Milan. Pato si deve riguadagnare la fiducia di Allegri e anche l’amore dei tifosi rossoneri che nell’ultimo periodo si sono disinnamorati di Alexandre.

Nel corso del programma Esporte Espectacular (Rede Globo) Pato ha dichiarato: “Sto lavorando intensamente e penso alle Olimpiadi. Io vivo per il calcio: è il mio lavoro, la mia vita. Quando posso correre, dare un calcio al pallone, lo faccio sempre con allegria, sorridendo. E’ proprio questo che voglio fare:tornare a giocar bene, fare tanti gol e dare il mio contributo per aiutare il Milan e la Seleção. La decisione di giocare a Barcellona è stata presa da tutti, me compreso. L’unico modo che ho di parlare con Menezes è il lavoro dentro il campo“.

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