SM a Milanello, l’addio di Gattuso: “Spero che chi resta sappia mantenere lo stile Milan, Ancelotti inimitabile. Sogno un ritorno a Glasgow”

Dai nostri inviato a Milanello: Christian Pradelli, Daniele Mariani, Piermaurizio Di Rienzo

Dopo la conferenza di Alessandro Nesta e la lettera d’addio di SuperPippo Inzaghi, anche Rino Gattuso si appresta a dare l’ultimo saluto a tutto l’ambiente rossonero e ai suoi tifosi. Dopo 13 anni di gioie e vittorie con la maglia del Milan, anche il guerriero Gattuso ha deciso di andarsene, chiudendo oltre un decennio vissuto con gli stessi colori, sulla pelle e nell’anima. Un grande dentro e fuori dal campo, Rino, idolo indiscusso dei tifosi che non gli hanno mai fatto mancare il loro supporto soprattutto nei momenti più difficili, legati da un amore profondo ad un giocatore che ha sempre lottato per i colori rossoneri.

IL LIVE IN PILLOLE

– La conferenza si chiude con un applauso commovente.

– “Posso dirlo: il mio sogno e’ tornare nei Glasgow Rangers, ma la c’e un casino… Sono pieni di debiti”

– “La sconfitta piu’ brutta? Istanbul ho visto la Madonna. La vittoria piu’ bella? Manchester 2003 battendo Juve e Inter. Vale piu’ di una coppa”

– “Non andrei mai all’Inter e alla Juve, ma nemmeno loro credo mi vorrebbero”

– “Non sono ancora pronto per fare la mascotte…”

– “Con Allegri? L’anno scorso mi ha dato la possibilita’ di scendere in campo con continuita’. Lo spogliatoio di oggi e’ piu’ difficile di quello di qualche anno fa”

– “Ancelotti ci ha fatto fare il vero salto di qualita’, eravamo il Barcellona di prima”

– “Ricordi? Carletto e’ Carletto…”

– “Il mio futuro? Ho una famiglia…”

– “Vedendo Nesta, mi sono reso conto che era finito un ciclo”

– “Lista Champions? Non me la sono presa per questo: ero malato ed e’ stato un miracolo tornare a giocare”

– “Spero ci siano altri che mantengano lo stile Milan, quello che ci hanno tramandato Maldini e Costacurta e che io e Ambro abbiamo cercato di portare avanti”

– “Quando si indossa la maglia del Milan bisogna vincere e io non mi sentivo piu’ battagliero, sei mesi fa ero finito poi e’ cambiato tutto…”

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