Milan vs. Inter, questione di stile

C’è chi congeda i propri senatori tributandoli come meritano e c’è chi liquida, senza ritegno, gli uomini che hanno contribuito a rendere glorioso il proprio passato. C’è chi, al momento dell’addio, ricorda i propri ex campioni per quanto di positivo abbiano costruito e c’è chi, giunti i titoli di coda, non vede l’ora che i propri totem si ritirino. C’è lo stile Milan e c’è lo stile Inter. Trattasi di un dato di fatto.

I vertici Via Turati, con delicatezza, sensibilità, intelligenza e cognizione di causa, hanno compreso che era arrivato il momento della svolta. E al termine della stagione, dopo avere calcolato le conseguenze di tutti gli scenari e dopo avere discusso con i diretti interessati, si è dato il là alla rifondazione. Nesta, Gattuso, Seedorf e Inzaghi hanno abbandonato la truppa, o meglio, la loro casa. Sia chiaro, quest’ultima affermazione riguarda soltanto la carriera calcistica, dal momento che gli ex fantastici quattro potranno tornare al Milan, in qualità di dirigenti, quando vorranno. Le porte, per loro, rimarranno aperte. Resteranno nei cuori di tutti i tifosi del Diavolo.

Diversa è la situazione riguardante l’altra sponda del Naviglio. Terminato il ciclo vincente, gli anziani gladiatori in forza all’Inter sono stati cacciati dal proprio habitat. Manco è stata rispettata la scadenza naturale del contratto: il club di Via Durini ha optato per rescissioni anticipate e misure degne di un regime dittatoriale. A Lucio, senza rimpianti, è stata concessa la possibilità di accasarsi alla Juventus. Julio Cesar, da un giorno all’altro, ha dovuto assistere all’arrivo di Handanovic. Il tutto senza avere potuto godere di chiarimenti. Il tutto per forzare la risoluzione del contratto. Idem per Dejan Stankovic, che non è stato convocato per il ritiro. E sì che, durante l’estate successiva al triplete, i tre dissidenti erano gli idoli delle folle!

Ne consegue che, con il denaro, si può allestire una squadra capace di imporsi ovunque e di aggiudicarsi trofei. Dominando il panorama calcistico internazionale, è possibile accrescere il proprio prestigio. Ma senza il buonsenso, l’equilibrio e la lungimiranza, non si progredisce mai e si rischia di incappare in solenni lezioni di stile.

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