
Direttore, come giudica quest’apertura della società rossonera?
“Debole, molto debole. Le parole hanno un peso e Galliani ha parlato solo di disponibilità. Dopo tutto quello che è accaduto negli ultimi due mesi intorno al Milan la società doveva fare un discorso molto chiaro ai tifosi”.
Quale?
Insomma, hanno ragione i tifosi arrabbiati?
“Qui c’è un problema di trasparenza. Facciamo un breve excursus: dopo l’ultima giornata dello scorso campionato Galliani confermò Thiago e Ibra, poi ci fu la crociera con gli sponsor durante la quale venne annunciata la maglia numero 10 allo svedese. Quindi la prima trattativa col PSG e la nota ufficiale di Silvio Berlusconi che chiudeva il discorso. E ancora: il rinnovo del contratto di Thiago. Oggi siamo in presenza di un Milan senza il difensore brasiliano e senza il capocannoniere dell’ultima Serie A. Beh, capisco che i tifosi si siano sentiti presi per il naso”.
Che tipo di mercato ci dobbiamo aspettare ora?
Sarà una stagione dura?
“E’ presto per dirlo, certo siamo in presenza di purghe. Anche Allegri è vittima di questo ridimensionamento e avrà un duro lavoro da svolgere. Oggi il Milan non è competitivo in Italia e tantomeno in Europa. Se non si vorranno perdere introiti dalla Champions League occorrerà intervenire rapidamente. Altrimenti il rischio è di fare la fine dell’Inter che rescinde i contratti”.
This post was last modified on 21 Luglio 2012 - 17:06