Caro Milan, ecco perché Gattuso ha fatto bene

C. Pradelli - Direttore SpazioMilan.it

Nel mondo del calcio, nel dietro le quinte della Serie A, là dove si annidano giornalisti voraci e calciatori con la lingua un po’ troppo lunga c’è da sempre una certezza: l’ufficio stampa rossonero è storicamente (ed è tutt’ora) uno dei più apprezzati e, francamente, uno dei più capaci. Un ambiente che, in tanti, definiscono da sempre protetto dalla stampa, protetto dal proprio patròn, protetto da chissà quale forza oscura, ha tuttavia dimostrato di saper reggere il colpo in più di un’occasione anche quando ha dovuto confrontarsi con giocatori e allenatori dal carattere fumantino: da Davids a Terim, da Seedorf a Ibrahimovic fino a Cassano. Tant’è che, facendo un rapido viaggio con la mente, la stragrande maggioranza degli “intoppi” a livello di dichiarazioni dei calciatori sono avvenuti quando i suddetti erano impegnati con la Nazionale o in vacanza, difficile a Milanello o nei paraggi.

Ebbene, quando un giocatore come Rino Gattuso, che ha scritto indubbiamente la storia del Milan degli ultimi 13 anni, esce con dichiarazioni da far ribollire il sangue a tutti i rossoneri, dal primo all’ultimo tifoso, rabbia acuita dal fatto che mai ti saresti aspettato parole del genere da uno come “Ringhio”, sì passionale ma sempre coscienzioso, forse occorre farsi alcune domande: il vero problema va ricercato nel “come” o nel “perché” abbia rilasciato determinate dichiarazioni o, piuttosto, nel fatto che ora abbiamo una prova in più su che aria davvero si respirasse la scorsa stagione a Milanello (“gli ultimi due-tre mesi“, come ha voluto specificare l’ex numero 8)? L’idea, da sempre diffusa ma ora un po’ più “certificata”, è che Massimiliano Allegri si sia trovato in determinate circostanze ad allenare una vera e propria accozzaglia di caratteri difficili, ostici. Una serie di primedonne che forse ci offre qualche spunto in più sulle ragioni di uno scudetto perso malamente.

E pensare che, con tutti questi presunti “leader” e presunti “carismatici” già in squadra, il Diavolo uno scudetto lo ha pure vinto e da grande protagonista: ragion per cui, forse, questi altarini vengono alla luce solo ora. Ora che per molti tifosi, tra l’altro, risulta fin troppo facile attaccare Gattuso, un calciatore che ha dato l’anima e forse qualcosa in più ai colori rossoneri, ma che, con queste “accuse”, è come se avesse esaurito ogni bonus d’anzianità e di credibilità in un solo colpo. Perché non c’è niente da fare: da Ibrahimovic ce lo si può aspettare e quindi, nella testa del tifoso, è più giustificabile; da Gattuso no, anche se si tratta di parole dette senz’altro col cuore e che dimostrano ancora una volta, oltretutto, come il gruppo storico di Ancelotti fosse fondamentalmente avvolto da un alone di magia difficilmente ripetibile in altri contesti.

Non ci resta che un po’ di amaro in bocca, unito tuttavia alla speranza che queste parole siano arrivate ai legittimi destinatari. Alcuni dei quali giocano ancora in rossonero, in attacco e a volte rischiano di sentirsi “arrivati” un po’ troppo presto. Il futuro del Milan è nelle vostre mani, non dimenticatelo. Anzi, approfittatene!

Twitter: @Chrisbad87INFO

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