Inefficace e svogliato, Faraone che combini?

Impalpabile. Innocuo. Lento. Svogliato. Di aggettivi che definiscono la prestazione di domenica pomeriggio di Stephan El Shaarawy ce ne sono parecchi. Il piccolo Faraone nella scorsa stagione aveva dimostrato, nei pochi minuti giocati, di poter essere uno che fa la differenza; ora, nel momento del bisogno, si รจ spenta la luce, l’ispirazione รจ svanita, e una partita contro una neopromossa che sembrava poter dare la spinta giusta al via del campionato rossonero si รจ al contrario tramutata velocemente in un incubo per tutto il Milan.

55 minuti di buio pesto. 55 minuti di noia e di inefficacia. L’estro e la fantasia che il popolo rossonero si aspetta da Stephan non si vedono neanche lontanamente. Tocchi imprecisi, dribbling lenti e prevedibili, mai un tiro in porta. Tutto il contrario del vero talentino italo-egiziano. Forse il ruolo di prima punta non รจ adatto a lui, forse la colpa รจ di mister Allegri che spostandolo al centro dell’attacco gli limita lo spazio di gioco, forse l’esuberanza di Robinho al quale giungono tutti i palloni che transitano per la metร  campo blu cerchiata oscura le sue indiscutibili ed eccellenti capacitร . Certo รจ che un El Shaarawy cosรฌ non lo vorremmo piรน rivedere.

Lontano dalla forma migliore, un po’ come tutta la squadra per la veritร . Non il lezioso gioiello dai tocchi sublimi ma un attaccante appesantito e stanco. Quasi come l’ultimo Pato, per fortuna senza infortuni, ma il modo di muoversi in campo lo ricorda. Ora Stephan dovrร  ritrovare la concentrazione per non finire anche lui nell’occhio del ciclone delle polemiche che stanno investendo il Milan. Non si puรฒ credere che un giocatore a diciannove anni e con un’unica convocazione in nazionale si senta arrivato e si alleni controvoglia. Bisogna quindi riacquistare serenitร  e impegnarsi a fondo. La serenitร  va trovata sul campo d’allenamento e l’impegno e l’amore per la maglia dimostrati sul campo. Poi, se il talento c’รจ, il resto verrร  da sรฉ.

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