Sta nascendo un Milan nuovo, ma non meno vincente

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Luglio è stato il mese delle cessioni e delle sofferenze. Agosto sarà quello degli arrivi e delle gioie. Il discorso programmatico del Presidente, datato 31 luglio 2012, segna lo spartiacque della nostra estate. E forse della nostra storia. Nasce un Milan nuovo e diverso, ma non per questo meno vincente.

Galliani metterà a segno 4-5 colpi in entrata e almeno un altro paio in uscita. Il tutto dopo Ferragosto, quando i prezzi scendono e si fanno gli affari migliori, da Ibrahimovic a Nocerino. In difesa arriverà un promettente 23enne per il quale il Milan ha stanziato una cifra non superiore ai 7 milioni, che sia Yanga-Mbiwa, Kana-Biyik o N’Koulou. A sinistra è pronto Dossena low cost dal Napoli. Ma prima c’è da sistemare Mesbah, che per il momento ha rifiutato tutte le destinazioni e soprattutto Didac Vilà, il cui prestito al Valencia si sta complicando a causa della pubalgia.

A centrocampo è fondamentale prendere un playmaker frangiflutti “alla Van Bommel”: girano tanti nomi, il migliore è Lassana Diarra, del quale Galliani parlerà il 7 agosto a New York con Fiorentino Perez. In quell’incontro si troverà soprattutto l’accordo per il ritorno di Kakà. Non ci sono più dubbi, e lo sa anche lui che ha già avvisato amici e famigliari, restano da definire le modalità economiche. L’obiettivo del Real Madrid è attutire il colpo della minusvalenza e non perdere i reciproci benefici fiscali ottenuti con la firma del brasiliano con la vecchia legge antecedente al 2010. L’8 agosto potrebbe già arrivare l’annuncio e proprio l’8 agosto, guarda caso, chiuderà la campagna di rimborso per gli abbonati scontenti. Come dire… se poi faremo una grande squadra peggio per voi che non vi siete fidati…

E a proposito di fiducia, o meglio fede incondizionata, continuiamo a sognare negli ultimi giorni di agosto un clamoroso colpo Carlitos. Servono alcune componenti congiunte, ovvero la partenza di uno tra Robinho e Abate, cioè i due in grado di portare altri soldi freschi nelle casse e, nel caso del brasiliano, di far risparmiare in maniera consistente sull’ingaggio. Robinho e Abate sono i due ancora sul mercato, sia perché il mercato li richiede sia perché ci sono già pronti i loro sostituti.

Chi invece non ha alcuna richiesta è il solito Antonio Cassano. Ma la sua faccia ostentatamente rabbuiata alla partenza per l’America e il suo atteggiamento da separato in casa di questi giorni ci fanno capire perché non è mai diventato un vero campione. I mezzi li ha sempre avuti, la testa mai. Gratitudine e rispetto non sa nemmeno dove stiano di casa. Queste cose Allegri gliele ha spiegate il primo giorno di ritiro a Miami e gli ha promesso una panchina lunga tutto l’anno. Perché in questa stagione le regole tornano ad essere ferree ed uguali per tutti. Per evitare il clima dell’anno passato, quello denunciato da Gattuso e confermato da Bonera. A proposito Daniele sta giocando e si sta comportando come uno dei nuovi capitani del rinnovato Milan. E chissà che tra qualche mese non saremo qui a parlare del Thiago di Brescia… Tanto per cominciare il Milan nelle prime due partite di 90 minuti contro Schalke e Chelsea non ha subito gol e ha vinto due volte 1 a 0. Segno di una ritrovata voglia di soffrire e di vincere, anche le amichevoli. Voglia smarrita dopo il 18esimo scudetto. E orgoglio tutto rossonero.

Lo stesso orgoglio con il quale possiamo vivere l’estate a testa alta. A differenza di chi deve fare il tifo per i propri avvocati ed inventare giustificazioni per i propri tesserati. O di chi ha bisogno di finanziamenti esterni per andare avanti e costruirsi lo stadio. Questa però è una buona notizia, intanto perché arrivano soldi freschi nel disastrato calcio italiano e poi perché presto ci lasceranno San Siro che sarà tutto nostro. Loro si costruiranno la Grande Muraglia. E pensare che c’è chi vergognosamente si “vergogna” di tifare Milan. Semplice e diretto Kevin Prince Boateng ieri su Twitter. Un tifoso scontento gli ha scritto: “Senza Thiago e Ibra non tifo più Milan” e lui gli ha risposto: “Meglio così, perché non sei un vero tifoso“.

Boateng a tutti.

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