4-2-fantasia? 4 buoni motivi per cui non è il caso

Tornare al 4-2-fantasia non sembra la strada giusta. E per molteplici motivi.

Il primo: il modulo inventato da Leonardo non è stato foriero di successi: ha portato ad un terzo posto in campionato, agli ottavi di Champions fragorosamente persi con lo United (2-3 a San Siro, 4-0 ad Old Trafford) e ad una Coppa Italia bruttina bruttina (eliminazione casalinga ai quarti ad opera dell’Udinese). Il terzo posto è stato sì un bel risultato, ma arrivati a -1 dall’Inter, senza impegni di coppa, il Milan si squagliò.

Secondo: Leonardo poteva schierare là davanti per la cosiddetta fantasia Seedorf, Ronaldinho, Pato e Borriello. E da gennaio Beckham. 3 anni dopo Allegri non possiede questi giocatori e un “fantasia” formato da Emanuelson, Boateng, Bojan e Pazzini o Emanuelson, Robinho, Pato o El Shaarawy o in ogni altra combinazione possibile non è la stessa cosa. Non lo è per definizione (Seedorf e Dinho sono assi assoluti).

Terzo motivo: il 4-2-fantasia non può reggere una stagione, perché nessun duo di centrocampo può reggere 4 giocolieri da settembre a maggio. 3 anni fa in quel ruolo c’erano Pirlo e Ambrosini, ma i risultati sono stati appunto alterni, regalando soddisfazioni solo nella fase centrale della stagione. Oggi ci sono De Jong-Montolivo o De Jong-Ambrosini, come vorrebbe Galliani. Un duo che deve giustamente –l’abbiamo scritto una settimana fa- stare davanti alla difesa; ma che allo stesso tempo deve essere comunque aiutato o da due mezz’ali (che facciano le mezz’ali e non le ali come Emanuelson e magari Binho o il Faraone) o da un altro centrocampista puro, che può essere Nocerino, Flamini, Traorè o Constant (o anche lo stesso Urby).

Quarto motivo: il 4-2-fantasia, anche se con ottimi interpreti, rappresenta comunque un azzardo, anche sulla carta. Lo puoi fare quando sei a corto di centrocampisti, quando trovi una partita facile (e con questo Milan e con questo campionato l’impresa è ardua), ma non può essere la regola. Non è un modulo da manuale del calcio; è piuttosto una follia, che si basa su un fragilissimo equilibrio. Ma per emergere in Serie A serve anzitutto proprio l’equilibrio, e in grandi dosi. E un modulo che si chiama 4-2-fantasia mal si concilia con questa regola.

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