Boa e Zapata, quando la “grinta” è troppa

Il Milan non finiva una partita in 9 da più di 10 anni, l’ultima volta era il 27 maggio 2001, Roma Milan espulsi Kaldadze e Serginho. Da quella partita del lontano 2001 sono rimasti solo due giocatori Christian Abbiati e Massimo Ambrosini, titolari nella partita di ieri, oltre a loro era presente anche Mauro Tassotti già allora vice allenatore. Nella partita contro l’Udinese nel giro di mezz’ora la squadra rossonera ha perso Zapata e Boateng, spegnendo ogni velleità di rimonta milanista.

Le due espulsioni sono molto simili, sono entrambe causate da un’eccessiva irruenza, la prima ammonizione di Zapata arriva da un tentativo esagerato di recuperare la palla, tentativo sfociato in un tocco di mano. Sulla seconda ammonizione del numero 17 c’è poco da dire, nel tentativo di difendere la porta di Abbiati Zapata compie un intervento tatticamente senza senso, entrata a piedi uniti all’altezza dell’area piccola.

Su Boateng ci sono invece più discussioni: la prima ammonizione arriva da un fallo di reazione del ghanese a centrocampo e la seconda arriva da una spinta su un tentativo di recupero palla in zona offensiva. Soprattutto il secondo cartellino giallo ha lasciato perplessi molti tifosi rossoneri che hanno giudicato eccessiva la severità dell’arbitro. Nonostante queste discussioni l’espulsione di Boateng è arrivata perché l’arbitro ha percepito un livello troppo alto di tensione nella partita. Zapata e Boateng al loro ritorno in campo dovranno cercare di giocare in maniera più calma e serena e di non cadere nelle trappole degli avversari, la grinta e la foga sono elementi essenziali in una squadra come il Milan ma se portano a finire in 9 ogni partita meglio ragionare.

Impostazioni privacy