Bojan può spostare gli equilibri, anche se il riscatto…

Bologna-Milan, minuto 67: Allegri decide di giocarsi la carta Bojan per uno spento El Shaarawy, cambiando il modulo della squadra. Si passa al 4-3-3 con Bojan alla destra di Pazzini e Boateng sulla sinistra. Aumentano gli inserimenti delle punte esterne e dei terzini, aumentano i cross: ed è proprio da un cross sporcato di Antonini che nasce il gol del vantaggio rossonero di Pazzini, abile a buttar dentro un erroraccio di Agliardi. Allegri con una mossa è riuscito a cambiare la squadra e a portare a casa tre punti importantissimi. Non avrà giocato uno spezzone di partita memorabile, ma Bojan ha cambiato a partita.

I voti di Bojan nel dopo gara sono stati tutti sotto la sufficienza, anche perchè da un giocatore scuola Barcellona ci si aspetta sempre qualcosa in più. Ma è proprio grazie a lui che Pazzini è riuscito a segnare il secondo e il terzo gol, nati tutti da cross dopo una sovrapposizione del terzino. Insomma, la carta Bojan ha spostato gli equilibri della partita. E adesso Allegri, per dare continuità allo spagnolo, dovrà cambiare modulo: abbandonare l’imprescindibile 4-3-1-2 per far spazio a un 4-3-3 che promette faville: i tre mediani bassi possono (e devono restare) gli stessi di Bologna (De Jong-Ambrosini-Nocerino). Boateng deve capire che la parola d’ordine nel terzo Milan di Allegri deve essere sacrificio, non spettacolo. E davanti, con Robinho o El Shaarawy sulla sinistra, Pazzini o Niang in mezzo e Pato o Bojan sulla destra lo spettacolo è assicurato.

Per assicurarsi le prestazioni di Bojan, però, l’edizione odierna de La Stampa svela un retroscena dell’affare che ha portato il classe ’90 a Milano: tra Barcelllona e Roma c’era un accordo di 40 milioni a favore del club spagnolo che avrebbe dovuto ricevere quella cifra dalla squadra capitolina per acaparrarsi le giocate di Bojan. Gesta che adesso, per vedere ancora a San Siro, costeranno alle casse rossonere ben 18 milioni. In un mercato low cost, forse, una spesa troppo alta. Ma starà a Bojan smentirci.

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