Contro l’Udinese all’attacco del gol

Il dato di fatto è inconfutabile e preoccupante: zero goal segnati in tre partite giocate in casa. Il problema risiede nel Milan, nel suo attacco decimato da addii e infortuni, nella sua incapacità di far male. Come nello 0-0 contro l’Anderlecht, scialbo e pericoloso e lo ‘zero’ nella casella gol fatti contro Atalanta e Sampdoria. Per carità, non che lo scorso anno il Milan brillasse per inventiva e bel gioco, ma in attacco aveva Zlatan Ibrahimovic e bastava dare la palla allo svedese per trovare la formula della felicità. 

Ora si è ridotti ad una povertà offensiva imbarazzante e avvilente per chi ha a cuore le sorti del Diavolo. Giampaolo Pazzini ha segnato una tripletta a Bologna ed è proprio lì che il Milan ha brindato per l’unica volta, in questo travagliato avvio di stagione. Una coincidenza forse irripetibile, a giudicare da quel che si è visto (o non visto) prima e dopo. Servito poco e male, il Pazzo ha potuto fare ben poco negli altri due match in rossonero. L’ex interista non ha il potere solitario di Ibra. Ha, quello sì, quella fame di goal necessaria per un attaccante. Ma dev’essere… imboccato. Quello che, fin qui, un centrocampo povero di qualità, assieme a dei terzini che non riescono ad imboccare alcun cross giusto, ha fatto soltanto in rarissime volte.

Allegri punta sui rientri di Robinho e Pato, molto probabilmente la settimana prossima, ma la rinuncia a El Shaarawy (per gran parte del match di Champions) e Bojan (per 90 minuti interi) sorprende, vista la chiara carenza offensiva. Perché Emanuelson attaccante non è e Boateng appare troppo nervoso e fuori forma. Ad Udine la prima linea è chiamata a dare già i primi segnali di ripresa perché non andare a rete per la quarta gara su cinque sarebbe davvero imbarazzante. Allegri pare intenzionato a scegliere Bojan per affiancare Pazzini contro l’undici di Guidolin. Basterà? 

Impostazioni privacy