Sì, Ganso vendesi. Ma le pretendenti sono brasiliane

Altro affare che sfuma. Ganso, da lungo tempo ormai inseguito dal Milan con scarsi risultati, sembra destinato a cambiare casacca restando comunque in terra verdeoro. Il calciomercato anche lì si è concluso per i calciatori provenienti dall’estero, tuttavia per i giocatori che già giocano nel campionato brasiliano è possibile effettuare il trasferimento a patto che non abbiano giocato più di 7 partite (Ganso è a quota 5 col Santos) e non si superino le tre squadre a stagione. Diciamo questo perché le papabili a dare una nuova casa al trequartista sembrano dover essere o il San Paolo oppure il Gremio di Porto Alegre. Anche se ieri in esclusiva l’agente Fifa Gaetano Paolillo ci ha messo in guardia: “E’ ancora presto per parlare di Ganso al Milan a gennaio, aspettiamo“.

Il Santos, proprietario del 45% del cartellino, preferirebbe di gran lunga il trasferimento al Gremio, ancora meglio se dovesse arrivare un’allettante proposta dall’estero; il 55% restante è invece in mano al gruppo DIS Esporte che spinge invece verso l’approdo al San Paolo per chiare ragioni finanziarie e di immagine. L’affare sembra fattibile per una cifra intorno ai 7 milioni di euro e Gremio e San Paolo restano alla finestra in attesa di notizie. Intanto Paulo Henrique fa sapere che tra i due tricolor preferirebbe quello paulista, nonostante sia una diretta rivale e riconosciuta antagonista del suo Santos.

Milan a bocca asciutta quindi, il talento brasiliano ha annullato l’approdo nel vecchio continente. Problemi di appeal? Da qualche anno ormai molti giocatori brasiliani preferiscono altre mete dall’Italia, e spesso la loro scelta ricade nel rimanere nella loro nazione: col mondiale alle porte, un’olimpiade da preparare e un progresso economico in costante ascesa, il Brasile sta diventando la nuova frontiera del calcio e dello sport in generale. Si potrebbe discutere sulla qualità della vita, certo, ma chi andrebbe a lavorare all’estero quando sa che il vero business ce l’ha in casa?

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