Si salva il risultato e il tabù sfatato: il resto è noia

Abbiamo ritrovato la vittoria dopo due giornate, è vero. Si sono visti buoni segnali di ripresa da parte di tutta la squadra, è altrettano vero. Contava solo vincere, verissimo. Ma il Milan visto in campo questa sera è solo un lontano parente dell’ombra di quello dell’anno scorso. La luce si accende solo quando prende palla un ragazzino di neanche vent’anni, che dimostra una personalità da veterano e una precisione sotto porta non sua. Il Milan batte 2-0 uno dei peggiori Cagliari di sempre, parola di Gigi Riva, e rimanda solo di qualche giorno i fischi di San Siro.

Nella formazione iniziale Allegri lancia due novità: fuori Nocerino, apparso stanco nella trasferta di Udine, dentro un Bakaye Traoré sconosciuto alla piazza e con zero minuti alle spalle. Sulla sinistra Antonini si siede in panchina per lasciar spazio all’esordio sulla mancina di un De Sciglio voglioso di dimostrare la proprie qualità. In un momento così delicato della stagione, gli esperimenti sono la peggior cosa da provare. Eppure non gli danno torto: sulle fasce, quello che all’inizio soffre di più è Abate alle prese con Thiago Riberio che più volte lo mette in difficoltà. Montolivo non è in giornata, ma l’assist vincente per il vantaggio rossonero è suo: al 14′ è geniale la palla in profondità per El Shaarawy che davanti ad Agazzi di piattone porta in vantaggio il Milan. Dopo il gol, il Milan si spegne e il Cagliari prende in mano la partita, senza però rendersi mai veramente pericoloso. Sul finire del primo tempo, tra uno sbadiglio e l’atro, a Pazzini capita la palla del raddoppio dopo un batti-e-ribatti in area: Astori sventa tutto e De Marco manda le squadre negli spogliatoi.

La ripresa dopo pochi secondi vede la prima palla gol per il Cagliari, con Pinilla che di testa non trova lo specchio della porta. Disattenzioni ed errori in fase di disimpegno contentono al Cagliari di provarci, allora Ficcadenti ci gioca la carta Sau in attacco. Mexes però stasera è più ordinato e preciso nelle chiusure del solito, ma a compensare le buona serata del francese ci pensa Bonera in serata no. Il Milan trova più profondità, De Jong lotta in mezzo al campo da solo e allora Tassotti inserisce Robinho per Emanuelson. Il cambio sembra dare i suoi frutti, il gioco torna in mano al Milan che amministra il vantaggio secondo il consiglio berlusconiano e prova ad addormentare la partita. Conti si fa cacciare per il Cagliari per due ammonizioni in due minuti, e Tassotti decide di prendere le redini del centrocampo inserendo Ambrosini per Montolivo e Constant per Traoré, parso fuori condizione. Ed è il Capitano il più ispirato della serata: prima un lancio per El Shaarawy col contagiri che l’italo-egiziano sbaglia nella conlusione, poi un altro assist al limite dell’area per il Faraone che di punta batte Agazzi e trova la prima doppietta in Serie A. La partita finisce qui, San Siro esulta e Tassotti e Allegri tirano un sospiro di sollievo.

Anche se l’obbiettivo non può essere il campionato, il Milan visto in campo questa sera farà poca strada. Milan che torna a segnare a San Siro dopo 293′ contro un Cagliari ridotto all’osso. E fra una settimana si vola in Russia, dove uno Zenit col coltello fra i denti attende i rossoneri per una spiacevole sopresa. Allegri è avvertito, ma stasera contava solo vincere. E i tre punti sono stati riportati a casa.

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