Il nuovo Milan tra la crisi di Mediaset, i sondaggi per Guardiola e un derby da “sfavoriti”

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Ora ci siamo. Questa è la dimensione del Milan 2012-13. Non certo una squadra che può disputare un campionato di vertice o una Champions League da protagonista. Ma nemmeno una depressa accozzaglia di giocatori che non vince mai. Certo, il Milan che ha ottenuto 4 punti nelle ultime due partite non è nemmeno lontano parente dello squadrone degli ultimi due anni capace di mettere insieme 162 punti in campionato. Ma si comincia a intravedere uno “spartito” sul quale lavorare, una trama dalla quale partire, soprattutto la convinzione degli interpreti nel provarci. Con la consapevolezza che bisognerà lottare su ogni pallone e per ogni punticino in classifica. Come il Milan non è abituato a fare e come i suoi tifosi non sono abituati a vivere. Ma questa è un’altra epoca e questo è un altro Milan. Prendere o lasciare. Amare e tifare oppure stare a casa a fare gli “schizzinosi”. Decidete voi qual è il vero tifoso del Milan. Senza tornare a rivangare la fedeltà dei 60.000 di Milan-Cavese in Serie B e quella voglia di sognare che ci ha portato sulla vetta del mondo.

Pian piano la squadra prima e noi tutti poi ci stiamo mettendo in testa che quest’anno non è una vergogna salutare con soddisfazione anche un pareggio a Parma. Ci si chiede per quanto tempo sarà cosí. E allora disegniamo lo scenario dei prossimi mesi.

L’esigenza di avere un Milan in pareggio di bilancio non nasce tanto dall’incombente fair play finanziario nel calcio, come ci dicono Berlusconi e Galliani. Ma nasce dalla profonda crisi che sta affliggendo Mediaset, l’azionista di maggioranza. Nel 2012, fino a questo momento, gli introiti del mercato pubblicitario sono in calo dell’83%: una cifra spaventosa! Che apre un buco di bilancio di un’azienda il cui titolo in borsa non a caso sta colando a picco. In questo contesto l’amministratrice maxima Marina Berlusconi non puó permettersi di tollerare un Milan che perde 60-70 milioni annui. La svolta peró potrebbe arrivare a fine febbraio-inizio marzo, proprio lo stesso periodo in cui 27 anni fa Silvio Berlusconi salvó il Milan dal fallimento. È infatti atteso l’ingresso in Mediaset dello sceicco qatariota Al Thani che sarebbe pronto a rilevare il 30% del pacchetto azionario stabilendo cosí tutta una serie di legami e partnership anche a livello di piattaforme tv. Cosa che l’attuale proprietario del Psg sta giá facendo in Francia. I capitali freschi immessi sceicco darebbero ossigeno a Fininvest cosicche anche il Milan potrebbe tornare a pensare in grande.

Non a caso, e qui veniamo a un’altra notizia, la coppia Berlusconi-Galliani ha conferito mandato al fido Ernesto Bronzetti per avviare le trattative con Pep Guardiola, del cui “giuoco” il presidente é da sempre innamorato. Il progetto Guardiola, se dovesse decollare, prevederebbe tutta una serie di investimenti che peraltro sono già cominciati, per esempio nel settore giovanile. Operazioni tipo quella di Hachim Mastour lo dimostrano, a proposito l’enfant prodige rossonero dovrebbe essere pronto tra 20 giorni per fare il suo debutto con gli Allievi di Inzaghi.

Venendo alla prima squadra peró c’é il rischio concreto che il progetto Guardiola parta l’anno prossimo senza la Champions League. Obiettivamente più attrezzate del Milan sembrano Juve, Napoli e Inter. Noi, possiamo essere a livello di Lazio e Fiorentina. A proposito di Inter ci avviciniamo a questo derby da “sfavoriti”, cosa che non capitava dai tempi di Mourinho. Sappiamo che nelle stracittadine non sempre vince la più forte, ma spesso sí. I nerazzurri hanno ancora qualche problema tattico, ma globalmente vantano una rosa con maggiore qualità. Finora sono andati in difficoltá soprattutto con le squadre che si chiudono e ripartono veloci in contropiede sulle fasce. Dovremo essere bravi e umili a fare questo tipo di gioco sfruttando la rapidità nei ribaltamenti di fronte dei nostri piccoletti. Ma i vari Emanuelson, Robinho e Boateng stentano per ora a ritrovarsi.

L’unica garanzia é El Shaarawy, a 19 anni trascinatore di questo Milan. Il che la dice lunga su quello che sará la nostra stagione. L’Inter potrà avere lo svantaggio di essere reduce dalla massacrante trasferta di Baku del giovedí, ma Stramaccioni potrá fare ampio turnover. Invece Allegri a San Pietroburgo dovrà schierare la formazione migliore per non compromettere giá alla seconda partita la qualificazione agli ottavi di Champions. Io Ho la sensazione che tra Zenit e Inter una la vinciamo… Non so quale. Buona settimana rossonera a tutti!

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