Il derby delle prime volte

Acerbi, Zapata, Constant, De Jong, Montolivo, Bojan, Niang. Poi, ancora, Pazzini, Amelia, Mexes e soprattutto El Shaarawy. Questa è la lunga lista di tutti i giocatori a disposizione di Massimiliano Allegri che non hanno mai disputato il derby con la maglia rossonera. Domenica sera a San Siro sarà di scena il derby della Madonnina, un derby diverso da quello degli ultimi anni, un derby strano, per alcuni un po’ sottotono, di certo più giovane. Non sappiamo se tutti i calciatori nominati scenderanno in campo a difendere i nostri colori ma, per molti di loro, sarà certamente l’esordio.

Una partita in cui serve carattere, esperienza a giocare certe gare così pesanti ed importanti che, negli ultimi anni è sempre stata risolta da uomini chiave. Ora, si deve fare affidamento sull’entusiasmo e la voglia che molti esordienti devono avere di confrontarsi in una gara così importante di far vedere le loro qualità, di dimostrare di essere da Milan. Molto ci si aspetta da Nigel De Jong per esempio che, nonostante non abbia mai giocato un derby milanese, di stracittadine se ne intende visto tutte quelle che ha disputate in quel di Manchester. E poi c’è Pazzini e i tanti incroci. La voglia di riscatto contro una squadra ed un allenatore che lo ha scaricato, il confronto con l’amico (nemico) Cassano e il voler dimostrare al Milan di averci guadagnato con lo scambio.

Nonostante lo scorcio di partita nel derby d’andata dell’anno scorso perso dal Diavolo per 1-0, anche lo splendido Faraone di questi tempi si appresta ad affrontare questa partita per la prima volta. Non si può e non si deve assolutamente caricare troppo di responsabilità il ragazzo che, per l’età che ha sta facendo già cose sensazionali, ma saremmo bugiardi nel non ammettere che da lui domenica ci si aspetta tantissimo. Una buona prestazione potrebbe essere una sorta di consacrazione definitiva a leader e stella indiscussa di questa squadra orfana di Ibra e Thiago ma, anche, un ottimo biglietto da visita con cui presentarsi al ritiro della nazionale di Cesare Prandelli.

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