Settimana di Nazionali, settimana di voci di mercato

In una settimana iniziata con la sconfitta nel derby e che ha successivamente lasciato spazio agli impegni delle Nazionali, al centro del dibattito non potevano che esserci voci e notizie di mercato. In primis la non remota possibilità che Silvio Berlusconi ceda parte delle quote societarie a investitori arabi. Il distacco dell’ex Presidente del Consiglio dalla società di via Turati è, infatti, sembrato sempre più incolmabile negli ultimi tempi, visto che il numero uno rossonero non è mai stato presente allo stadio nelle partite di questo Campionato, nonostante un avvio disastroso da parte della squadra, che ora più che mai avrebbe avuto bisogno della sua presenza. Così le voci che vorrebbero una cessione di parte della società si sono fatte sempre più forti. Galliani smentisce, ma è innegabile che, al momento, soltanto attraverso capitali esteri si potrebbe sperare di rilanciare il club, grazie a una campagna acquisti di prima fascia. Ben vengano, dunque, russi, arabi o chicchessia. IN RIALZO.

All’interno di una tale ipotetica campagna acquisti di livello, il nome più desiderato non è quello di un calciatore, bensì di un tecnico, l’allenatore che Silvio Berlusconi stima sopra ogni altro: Pep Guardiola. Secondo la «Gazzetta dello Sport», Berlusconi avrebbe dato mandato a Galliani di partire in questi giorni per New York per chiudere con l’ex tecnico del Barcellona. Per convincerlo ad accettare la proposta, l’amministratore delegato rossonero dovrebbe proporre al tecnico un progetto ambizioso, che sia incentrato su un mercato di alto livello. Solo così, infatti, un allenatore che ha vinto tutto quello che c’era da vincere potrebbe pensare di fare le valigie per Milano. Tuttavia, al momento, si trova davanti una squadra con il più basso appeal da quando Berlusconi ha ottenuto la presidenza della società e assolutamente povera di top player. Soltanto un miracolo potrebbe portare Guardiola in via Turati. IN RIBASSO.

Tanto più che nei giorni scorsi hanno destato molto scalpore le parole rilasciate da Ibrahimovic nel corso del ritiro con la nazionale svedese: “Voglio solo il meglio per il Milan, spero che si riprenda. Si tratta di un grande club, uno di quelli in cui vorrei tornare, se potessi scegliere oggi. Di solito non si torna nella vecchia squadra, ma al Milan vorrei tornare perché è un club fantastico. Ora come ora il Milan non è molto forte, ma spero il meglio per loro in futuro. Se il Milan ha bisogno di aiuto, allora sanno dove trovarmi”. Dichiarazioni che hanno fatto presto il giro d’Europa e che stridono con un eventuale arrivo di Guardiola, data la nota antipatia tra i due. Del resto, Ibrahimovic, non fosse stato per la crisi economica che ha costretto la dirigenza a cederlo, avrebbe con ogni probabilità chiuso la carriera in rossonero, in un club in cui era amato dai compagni, leader nello spogliatoio e, soprattutto, osannato dai tifosi, che, alla divulgazione delle sue parole, hanno esposto, sotto la sede di via Turati, uno striscione con scritto “Ridateci il nostro Zlatan”. Parole che, però, non potranno trasformarsi in realtà, almeno per ora, viste le impensabili cifre dell’operazione. In ogni caso, fa sempre piacere sapere delle parole d’amore di un grande campione per la sua ex squadra, amore ricambiato in toto dai tifosi. IN RIALZO.

Tornando alle vicende del campo, dopo un derby perso immeritatamente, la classifica e i numeri sono tutti contro il Diavolo: sette punti in sette partite, con sette gol fatti e altrettanti subiti. Numeri da brividi, che non si vedevano da ben 80 anni. Tanti sono, infatti, gli anni trascorsi dall’ultima volta in cui il Milan non perdeva quattro incontri su sette disputati. La vetta, e persino la zona Champions, sono distanti anni luce e, già a ottobre, sembrano irraggiungibili. Il gioco, tuttavia, è migliorato rispetto all’inizio della stagione. Il derby, come detto, meritava di finire con un risultato diverso. Purtroppo, però, alla fine contano solo i risultati, e quelli mancano, mancano da morire! IN RIBASSO.

Reduci dall’amara sconfitta del derby, molti rossoneri si sono rifatti con le rispettive Nazionali. I milanisti impegnati nelle qualificazioni ai mondiali, hanno infatti ottenuto tutti il risultato pieno. Con convincenti prestazioni da leader, Yepes e De Jong hanno portato a casa i tre punti, rispettivamente con Colombia e Olanda, mentre l’Italia ha potuto contare sulla straordinaria prestazione di Montolivo in Armenia e sulla freschezza atletica di El Shaarawy, entrato a gara in corso. Si spera, a questo punto, che tali risultati possano dare un’iniezione di fiducia a un ambiente che, al momento, è visibilmente scosso. IN RIALZO.

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