Tanto fragile quanto piccolo: Diavolo sbiadito e irriconoscibile

A. Sironi – Caporedattore SpazioMilan.it

Invertendo l’ordine degli addendi il risultato non cambia. Così, nemmeno con una difesa a 3 super protetta, il Milan è riuscito a rialzarsi da una situazione sempre più complicata e di difficile interpretazione. Allegri, in bilico come non mai, ha mischiato le carte e, all’ultimo, ha tirato fuori dal mazzo un 3-4-3 che non si vedeva dai tempi di Zaccheroni. L’effetto sorpresa non è però bastato a confondere le idee ai ragazzi di Pellegrini: più ordinati e meno timidi gli spagnoli rispetto agli uomini dalle sette Champions in bacheca.

Cosa fare però quando il tuo nuovo numero 13 sbaglia i tempi e i modi dell’intervento complicandosi la vita quel tanto che basta per non riuscire a intercettare in acrobazia un pallone sanguinoso? Forse niente, se non ripensare a cosa invece avrebbe fatto il vecchio 13. C’è da dire però che evitando di giocare all’attacco e con un baricentro che ipotizzare più basso sarebbe stato francamente impossibile, il gol avversario (a differenza di quello milanista) è spesso sembrato inevitabile.

L’improvvisata difesa a 3 poi diventava a 5 più Ambrosini e Montolivo a fare da schermo davanti ad Amelia. Roba da far paura anche a noi italiani amanti del catenaccio. Singolare anche la strategia sui calci piazzati avversari dove le marcature a uomo venivano suggerite direttamente dalla panchina. Segno che forse, anche dal punto di vista della personalità, c’è qualcosa (forse più di qualcosa) che va registrato.

Se il tuo 21 da un anno all’altro passa da Pirlo a Constant qualche dubbio ti viene. Con il 10 che finisce in tribuna per scelta tecnica e un 9 che più spaesato non si può, il quadro inizia a farsi drammatico. Così nemmeno quello che fu l’habitat naturale riesce a dare ossigeno a un Milan sempre meno bello e sempre più addormentato. Il rischio ora è quello di specchiarsi e non riconoscersi. Sei davvero tu vecchio cuore?

Twitter: @arisiro92

Impostazioni privacy