Berlusconi: “Fiducia in Allegri, ma troppe formazioni diverse. A questo Milan manca il senso di appartenenza. Sarò più presente”

L’arrivo, il colloquio. E adesso le parole. Il Presidente Berlusconi è intervenuto in esclusiva a Milan Channel per parlare SOLO di Milan:E’ arrivato un monito di coinvolgimento da parte di Galliani e dell’allenatore per essere più presente con la squadra ed eccomi qua. Adesso che ufficialmente cariche istituzionali ho più tempo da dedicare alla squadra, cercherò di farlo sempre di più. Torno a Milanello con grande gioia. Ricordo che sono stati trascorsi 26 anni dove abbiamo vinto tutto, purtroppo l’anno scorso sono dovuti andare via tanti campioni che hanno raggiunto un’età tale da attaccare le cosiddette scarpe al chiodo, con molto dispiacere”.

Addii ma non solo, anche due cessioni importanti. Ma doverose, spiega il Presidente: L’offerta del PSG era irrinunciabile, qualsiasi persona intelligente non avrebbe potuto dire di no. Le partenze di Ibrahimovic e Thiago Silva hanno prodotto complessivamente 160 milioni di risparmio in tre anni. Entravamo in un periodo di rifondazione, con l’avvento ormai prossimo del fair play finanziario. Ibra e Thiago sono due campioni, sarebbero stati il nucleo centrale attorno al quale costruire la squadra del futuro, ma non è stato possibile. Adesso il Milan riparte dai giovani.

Fondamentale il parere di Berlusconi su Allegri: Ho fiducia in Allegri, se un Presidente non fosse soddisfatto dell’allenatore lo manderebbe via… Il periodo è sfortunato, ma 4 anni fa Allegri è stato votato come uno dei migliori giovani allenatori della Serie A e due anni fa ci ha regalato lo scudetto.

Berlusconi va all’attacco: “C’è tempo per rifondare, il mercato di gennaio sarà importante per intervenire in corso d’opera, ma delle certezze ci sono. Purtroppo abbiamo in rosa alcuni giocatori in prestito e altri al momento non idonei. Vedo però in prospettiva un grande trio d’attacco: personalmente schierei Bojan dietro le punte e davanti El Shaarawy e Pato.

Nello specifico su Pato: Pato è un grande campione, assolutamente incedibile. Fino a due anni fa è stato impressionante, poi purtroppo è incappato con diversi problemi muscolari. Deve credere in se stesso. Ricordo che qualche anno fa rifiutai un’offerta di 50 milioni di una squadra spagnola.

Su Montolivo: Credo molto in Montolivo, lo vedo bene come regista, contrasta e ha grande visione di gioco. Da vicino mi ricorda Pirlo e Allegri lo sa.

Berlusconi chiarisce alcuni aspetti societari: “La squadra la fa l’allenatore, Allegri ha sempre l’ultima parola. Però il Presidente e l’amministratore delegato hanno la responsabilità di dire la propria e di discutere con lui, è logico che io e Galliani interveniamo nella discussione della formazione e del modulo”.

Un pensiero al futuro: “Adesso la squadra è completamente diversa da quelli degli anni passati, si deve ricominciare e ricostruire pensando al futuro. Ai tifosi dico che abbiamo mangiato caviale e bevuto champagne per tanti anni, il momento ora è difficile ma ci vuole pazienza”.

Cosa rispondo agli investitori stranieri? Berlusconi chiarisce: “L’interesse nei nostri confronti c’è sempre stato, non sono al corrente della possibile offerta cinese. Se arrivassero le ascolterò. Ma ci tengo a precisare che non abbiamo intenzione di cedere nessuna quota societaria, almeno al momento. Fra qualche tempo magari sì, ma avremo bisogno di garanzie.

Il Presidente poi interviene duro con alcuni atteggiamenti dei tifosi, che condanna:Provo grande dolore per quei tifosi che non hanno capito che certe partenze sono state necessarie per motivi di età. La soluzione non è non andare più allo stadio, non si fa così. Anzi nei momenti difficili come questi bisogna tifare ancora di più: una grande squadra ha bisogno di grande pubblico. Oggi proseguirò ad incontrare i giocatori, ho una scheda persona su ognuno di loro e cercherò con affetto di mettermi a loro disposizione”.

Quello che manca è il senso di appartenenza: ”In passato quando si perdeva nello spogliatoio i giocatori avevano la testa bassa e si interrogavano sul perché si fosse perso. In questo Milan invece manca questo senso di appartenenza. Ma la società è vicina, sono pronto ad aiutare chi ha bisogno. C’è da fare un grande lavoro che richiede tempo”.

Su Gattuso: Manca uno come lui in campo, che nei momenti difficili era fisicamente presente ad incoraggiare i compagni e spronarli per impegnarsi di più. Ci vuole un altro Gattuso, un leader che possa rappresentare il capitano del Milan. Presto lo troveremo”.

Berlusconi in chiusura: “La squadra è nuova, ma fino adesso sono state schierate troppe formazioni diverse. Ci deve essere un undici titolare in testa ad Allegri. Fino a poco tempo non ha potuto essere qui a Milanello con frequenza, la politica chiedeva maggiori attenzioni. Un forte abbraccio a tutti i rossoneri”.

Impostazioni privacy