Dolcetti: “Mi aspettavo una classifica migliore, ma con l’Inter è il punto di partenza. Prima Squadra? Non mi dispiacerebbe”

Dopo il pareggio amaro nel derby del “Vismara” dello scorso sabato pomeriggio, Aldo Dolcetti, allenatore della Primavera del Milan, è intervenuto a Radio Milan Inter nel corso di “Milan Time” per tornare, non senza qualche dispiacere, sull’1-1 contro i nerazzurri: Sono ancora rammaricato, l’urlo è rimato strozzato in gola per la non vittoria, che meritavamo. Ma la prestazione c’è stata. I ragazzi sono stati bravi, è una partita da prendere come punto di partenza. L’Inter è un avversario forte, al momento sono più squadra di noi, ancora molto giovani. E’ un peccato per il risultato. 19 punti in classifica? Sapevamo di dover incontrare tanti ostacoli riguardo l’assestamento della squadra, si può dire che siamo ancora un cantiere aperto. Mi aspettavo qualche punto in più, ma purtroppo non abbiamo ottenuto il massimo rispetto alle buone prestazioni ottenute. Segniamo tanto e subiamo tanto: ci manca solidità ed equilibrio senza, ma non dobbiamo mai perdere il nostro potenziale offensivo”.

Su alcuni suoi singoli il Mister rossonero spiega: Narduzzo? E’ un ragazzo giovane che deve ancora crescere tanto. In Prima Squadra ora ci sono Abbiati, Amelia e Gabriel, quest’ultimo che garantisce prospettiva per il futuro. Davide è un ’94 a cui manca esperienza, seguirà un percorso idoneo per farsi le ossa, magari anche fuori dal Milan. Ma le qualità ci sono. Petagna invece è un 1995, ma fisicamente non lo dimostra. Quest’anno si è proposto nel modo giusto fin dal ritiro a Pinzolo, si vede che ha voglia di crescere e imparare. Ha voglia di correre e masticare amaro e sono due componenti fondamentali per lasciare il segno nel calcio. Cristante? Ultimamente sta giocando in difesa e sta facendo bene, l’ho arretrato di posizione per dare fisionomia alla squadra. E’ un giocatore polivalente, bravo in mezzo al campo a ricoprire più ruoli. Ma anche in difesa ha superato la prova, con l’Inter è stato all’altezza”.

Poi spazio ad un commento sulla Prima Squadra: “Capisco le critiche ad Allegri, il mondo del calcio ormai è così. Nei primi due anni ha fatto un lavoro enorme, l’anno scorso senza la Juve che non ha mai mollato avrebbe vinto ancora uno scudetto. In estate c’è stato un grosso mutamento nella squadra, ma non nella testa: manca questo passaggio per togliersi dalle difficoltà, è un problema mentale. Dopodiché le grandi individualità che ha il Milan potranno emergere”.

Stramaccioni dalla Primavera dell’Inter all’Inter, a Dolcetti dispiacerebbe percorrere lo stesso destino ma in rossonero? “Sono razionale, Stramaccioni è ok, lo conosco: è subentrato all’Inter in una situazione anomale dopo due cambi interi di staff. C’è stata una coincidenza, è un grande tecnico. Certo, allenare in Serie A non mi dispiacerebbe, mi sento pronto e ambisco a questo. Ma pensiamo al presente, a me va benissimo così”.

La chiusura su El Shaarawy: Già l’anno scorso meritava più spazi, ma la squadra era più ingombrante di adesso. Ma non è ancora al top.

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