Le “seconde linee” 2011/2012 traineranno il nuovo MaxMilan

M. Marceddu – Eurosport

I meriti di questo momento positivo della squadra, che speriamo possa durare più a lungo possibile, sono stati dati a tutti coloro che sicuramente ne erano meritevoli, o quasi. Andando dall’alto al basso si è parlato dello straordinario effetto positivo dell’aura ‘berlusconiana’. Praticamente ogni volta che Berlusconi si scomoda il Milan si ridesta e torna a fare quello per cui è stato creato. soltanto una volta, lo scorso anno, la sua visita non portò i risultati effettivamente voluti.

Si è parlato poi di Mister Allegri, dei suoi “miracoli” e degli accorgimenti tattici. Insomma però decidiamoci: la formazione la fa il presidente o l’allenatore? E quel buon Mauro Tassotti che siede proprio al fianco di Max Allegri per dargli consigli e per dare il suo apporto come fa dal 2001 a oggi e che nessuno cita mai?

Il tecnico rossonero ha il merito sì di aver dato solidità alla squadra, scesa in campo con carattere, col giusto piglio per affrontare la prima della classe. Ma dopo esser stato attaccato da chi criticava le sue scelte, e il suo modulo che puntava forte sullo “spezza-gioco” di metà campo (prima Van Bommel e ora De Jong), ora viene esaltato dalla stampa che gli attribuisce peraltro il merito di aver individuato il ruolo di terzino sinistro come quello più adatto a Constant, il quale su quella fascia e in quella posizione ci aveva giocato molto, ben prima di arrivare al Milan.

Non voglio togliere nulla a Berlusconi, che da presidente della mia squadra è inattaccabile, ne’ ad Allegri, che in due anni ha collezionato un primo e un secondo posto, ma questa volta il merito lo do prevalentemente ai calciatori. Sono appena tre i quelli che parteciparono al Milan-Juventus dello scorso 25 febbraio da titolari (Mexes, Nocerino e Robinho), quattro se aggiungiamo El Shaarawy, poi inserito dalla panchina. Il trionfo di una squadra che cambia per 8/11 rispetto a quella ben più competitiva dell’anno scorso è il miglior premio per giocatori come Montolivo, De Jong, Yepes e Constant, considerati sopravvalutati, “seconde linee” e inadatti per qualsiasi obiettivo.

Il merito va alle seconde linee dell’anno scorso, vedi El Shaarawy, che si meritano gli elogi al posto di chi quest’anno li utilizza con successo solo perché non ha alternative. Il merito va a chi come Montolivo, De Jong e De Sciglo, ha voluto di più e ora si sta mettendo in gioco. Se a partire da Catania il momento positivo del Milan continuerà, prima che di ogni altro, il merito sarà degli undici in campo.

Twitter: @MersMayer

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