Il risultato del San Paolo fa morale, ma ora urge dare continuità

Si chiude con un risultato positivo e una buona prestazione una settimana che, dopo la debacle casalinga contro la Fiorentina, ha visto la società, lo staff tecnico e l’intera rosa rossonera nell’occhio del ciclone. L’evento più significativo è stato senza dubbio la visita di Silvio Berlusconi a Milanello. Il patron rossonero ha cercato di caricare i calciatori, e ci è riuscito secondo le dichiarazioni degli stessi, e ha dato rinnovata fiducia ad Allegri, promettendo qualche intervento nel mercato di riparazione. Una visita che certamente serve a tranquillizzare calciatori e, forse, qualche tifoso, perché, quando Berlusconi è stato maggiormente vicino alla squadra, i risultati sono sempre giunti puntuali. IN RIALZO.

E si è già cominciato ieri sera. La prestazione contro il Napoli è stata certamente positiva, sia nel primo, che soprattutto nel secondo tempo, quando i ragazzi di Allegri hanno messo ripetutamente in difficoltà i partenopei. Pareggiare al San Paolo dopo essere andati sotto di due gol è un risultato certamente positivo, che solo una squadra con grande carattere e capacità di reazione può riuscire a raggiungere. Non resta che continuare su questa strada e migliorare alcuni aspetti ancora palesemente negativi. IN RIALZO.

Tra questi c’è certamente la difficoltà nell’impostare il gioco, soprattutto a partire da dietro. Nelle ultime apparizioni, compresa quella di ieri, sono apparse evidenti le difficoltà di Constant, Mexes e Acerbi sotto questo aspetto, e la squadra ha rischiato più volte il ko grazie a regali e amnesie della retroguardia rossonera. Il tutto, unitamente alla disattenzione in alcune situazioni, come i calci da fermo, deve essere messo tra le priorità di intervento di Allegri. IN RIBASSO.

Tra queste priorità, dopo la partita del San Paolo, balza prepotentemente anche la questione portiere, fattasi ancora più spinosa dopo lo sfogo di Galliani in tribuna in seguito all’errore di Abbiati nel primo gol subito. Le due reti incassate dal Napoli hanno certamente rafforzato ancora di più i dubbi sull’estremo difensore milanista, dopo che a inizio di stagione ha già commesso diversi errori. Inoltre, nemmeno Amelia, fino ad ora, ha mai convinto al cento per cento. Il Milan, dunque, è in preda a una vera e propria emergenza nell’emergenza, quella portiere. Che non sia il caso di dare una chance al giovane Gabriel, aspettando gennaio? IN RIBASSO.

Altra questione annosa rimane quella di Pato, che continua a non mostrare sprazzi di luce. Dopo il rigore sbagliato contro la Fiorentina, Allegri si è mostrato deciso nel tenerlo fuori dal campo, nonostante la fiducia espressa da Berlusconi in settimana. L’esclusione ha assunto le sembianze di una completa bocciatura quando, al posto di Bojan, il tecnico livornese ha preferito mandare in campo il tanto discusso Niang, pur di lasciare in panca il Papero. Adesso sta a lui, magari già mercoledì, cercare di far ricredere il mister. IN RIBASSO.

Considerazione completamente opposta va fatta per un altro giovanissimo attaccante, che guida la classifica marcatori e sta letteralmente togliendo il Diavolo dai guai con i suoi gol e le sue prodezze: Stephan El Shaarawy. A 20 anni appena compiuti si sono già esaurite le parole per descrivere la classe immane del campioncino italo-egiziano, già giunto a 14 gol in stagione, secondo, in Europa, solo a Cristiano Ronaldo e Messi, i due migliori calciatori dell’ultimo lustro, che, peraltro, giocano in compagini al momento molto superiori al Milan. Adesso, dopo aver abbattuto anche l’ultimo tabù, ossia quello di segnare contro una grande, il Faraone si avvia a entrare nell’olimpo del calcio mondiale, rimanendo sempre con i piedi ben saldati a terra. IN RIALZO.

Un’ultima considerazione va alle poco convincenti scelte di Allegri nella formazione iniziale. Così come contro la Fiorentina, anche al San Paolo, il tecnico toscano ha dato fiducia ad alcuni uomini che si sono mostrati impacciati e meno reattivi, come Constant, Acerbi, Nocerino, relegando in panchina la freschezza e la rapidità di Robinho, che, dopo il suo ingresso, ha letteralmente dato una scossa alla partita. Il dubbio che Allegri abbia difficoltà nell’intuire quali siano i calciatori realmente più in forma della sua rosa comincia decisamente a prendere corpo. Fin tanto che El Shaarawy continuerà a tirarlo fuori dalla graticola potrà dormire sonni tranquilli, ma bisogna al più presto far in modo che questo Milan non debba sempre inseguire. IN RIBASSO.

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