Ema, un jolly in costante crescita

Terzino sinistro, ala sinistra, interno di centrocampo, trequartista, in alcune situazioni particolari addirittura seconda punta. Questi sono tutti i ruoli che, da quando è arrivato al Milan, Urby Emanuelson si è trovato a ricoprire. Un elogio all’utilità ed alla duttilità di un giocatore che, nonostante le tante critiche ed i fischi ricevuti nel primo anno e mezzo in rossonero, in questo momento è senza ombra di dubbio uno dei giocatori più importanti di questo “nuovo” Milan. Dalla sua, c’è anche una considerazione importante da fare. Fra le tante delusioni di questo inizio di stagione sciagurato, Urby è uno dei pochi ad aver fatto registrare segnali di crescita e progressi importanti rispetto alle passate stagioni.

Nei tanti e scriteriati moduli cambiati e provati da Massimiliano Allegri in questa stagione c’è una costante: Urby Emanuelson. L’olandese sfrutta la sua velocità e la sua dote naturale di entrare subito in partita, anche quando parte dalla panchina, per diventare utile in qualsiasi circostanza, in qualsiasi schema di gioco serva in quella situazione. Ad inizio stagione, con il 4-3-3 o 4-3-1-2, è stato sia trequartista, sia esterno d’attacco. Poi è arrivato il 4-2-3-1 e l’ex Ajax è diventato l’esterno destro d’attacco, uno dei tre trequartisti davanti alla prima punta. Nel secondo tempo del derby e nel finale di gara contro la Lazio, come l’anno scorso nella gara casalinga sfortunata contro il Bologna, ha fatto il terzino sinistro.

Forse, le sue migliori prestazioni, sono arrivate con il 4-2-3-1, quando impiegato a destra era libero di rientrare e provare il tiro o effettuare cross in area. Molti, sono dell’idea che, vista la carenza di esterni sinistri di difesa, il calciatore potrebbe essere utile e renderebbe ancora meglio qualche metro più dietro. Certo è che, in questa squadra sembra l’unico capace di mettere cross quantomeno decenti per i suoi compagni di squadra e l’unico che riesce ad arrivare sul fondo con una certa facilità. Ma, Mister Allegri non è mai stato di questo avviso e, nonostante Ema nasce terzino sinistro e nell’Ajax abbia giocato spesso in quella posizione, proprio non ci ha mai pensato se non nei casi disperati in cui si doveva recuperare il risultato. Perfino con l’improponibile difesa a tre dell’ultimo periodo, che presuppone maggiore copertura dietro e, quindi, esterni che dovrebbero avere maggiori propensioni offensive, nel suo ruolo naturale gli ha preferito sempre Antonini o Constant. Ma l’olandese si è sempre fatto trovare pronto anche adattandosi in posizioni non sue, beccandosi spesso critiche, borbottii e fischi.

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