Due settimane per capire chi siamo e dove possiamo arrivare

L. Dimitri – Leccesport.it

Da malato terminale, a convalescente ma di certo non ancora guarito. Sono bastate appena due partite e mezzo al Milan per cambiare la propria condizione clinica. L’ultima mezzora e la rimonta di Palermo, la bella e convincente vittoria contro il Chievo e il pari, condito da una buonissima prestazione e dal tanto sospirato gol di Pato, in Champions con il Malaga. Il cambio di modulo e la crescita di alcuni uomini fondamentali nello scacchiere tattico di Allegri sono stati gli elementi chiavi del miglioramento.

Ora, però, bisogna guarire, bisogna capire effettivamente chi siamo e dove possiamo arrivare. Da domani pomeriggio si apre un ciclo di partite che sicuramente ci chiarirà meglio le idee su quello che ci aspetta per il proseguio della stagione. Quindici giorni, due settimane, quattro partite. Tutte complicate, tutte difficilissime, alle quali bisogna assolutamente rispondere presente. La situazione di classifica resta deficitaria, la qualificazione agli ottavi di Champions è appesa ad un filo. Le prossime quattro gare sono senza appello, e rappresentano il punto di non ritorno.

Si comincia domani con la partita in casa contro la Fiorentina. Una Fiorentina in grande forma, una delle squadre con più qualità di gioco e di uomini dell’intero torneo. I viola sono quarti in piena zona Champions e hanno sette punti in più dei rossoneri. Chiaro è che per il Milan quella di domani è già una gara da non sbagliare assolutamente. Per la classifica, ma anche per testare contro una squadra di assoluto valore il 4-2-3-1, la sua incisività in zona gol e il suo equilibrio dietro. Subito dopo ci sarà il San Paolo, il Napoli ed una gara da far tremare i polsi. Poi la gara decisiva, per conoscere se avremo o meno un futuro in Champions, in Belgio contro l’Anderlecht. Si chiude con la Juventus che a fine novembre verrà a farci visita a San Siro.

Qualcuno già sogna una rivincita, la chiusura dei conti dopo quel ‘maledetto’ gol di Muntari, ma è ancora troppo presto. Prima ci sono altre tre gare, forse ancora più importanti. E sì perché, sforzandoci di essere realisti e non i soliti sognatori rossoneri, l’unico obiettivo realmente perseguibile dal Milan in questo momento è la conquista dell’Europa. Per quale Europa bisogna correre e quale dovremo mettere nel mirino durante la stagione, bisognerà attendere l’esito delle prossime due gare. Fiorentina e Napoli come crocevia fondamentale per capire chi siamo e dove vogliamo arrivare. L’Anderlecht, invece, ci dirà se faremo parte delle magnifiche 16 anche quest’anno.

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