Una serata da ricordare, nel nome di Berlusconi. Che da “Giannino” rivela com’è nato Capitan Monto

C. Pradelli – Direttore SpazioMilan.it

Boateng falso centravanti, Robinho titolare e, come se non bastasse, Montolivo capitano dopo il forfait di Abbiati. Quella di ieri è stata senza dubbio la serata di Silvio Berlusconi: 8 giorni di passione tra la prima e la seconda visita a Milanello, in mezzo il pareggio di Napoli e la vittoria (con qualificazione) a Bruxelles. Ieri un ulteriore passo in avanti verso un ritorno al passato: il patron come allenatore aggiunto. Spesso e volentieri Massimiliano Allegri ha voluto dimostrare al presidente quanto le sue convinzioni (di Berlusconi, s’intende) potessero non essere proprio confacenti al progetto: ricordate Real-Milan 2-0 di un paio di stagioni fa, con in campo tutti i giocolieri, in primis Ronaldinho? Ecco, diciamo che a due anni di distanza il Cavaliere si è preso la sua bella rivincita sul tecnico toscano. Rivincita che assume ancor più valore viste le difficoltà incontrate nel corso dell’inizio di stagione più difficile dal 1986 ad oggi.

Ma è tutto il Milan ad aver dimostrato con la Juventus dove questo gruppo può realmente arrivare: non vincerà lo scudetto, non si qualificherà probabilmente alla Champions del prossimo anno, ma non c’è per la prima volta in questa stagione un giocatore che vada sotto il sei. Esulando dal complicatissimo discorso Boateng (qual è il vero Prince?), stupisce finalmente in positivo l’efficacia di un centrocampo finalmente all’altezza, accompagnata da una crescente solidità difensiva e condita, come al solito da un El Shaarawy sempre più deus ex machina: non segna, non crea pericoli in avanti, ma il lavoro che fa dietro è da applausi. Un classe ’92, signori. Vent’anni. Averne. E il Milan ne ha ben due se pensiamo anche a un De Sciglio ormai punto fisso, inamovibile, all’altezza (eccome!) dell’Asamoah di turno. E anche Constant, finalmente, regala importanti segnali da una fascia da tempo immemore vera criticità rossonera.

Due parole, infine, per il nuovo (vero) pupillo presidenziale: Riccardo Montolivo. Il partente Massimo Ambrosini ha già un degno successore: prima l’investitura a nuovo Pirlo, quindi la consegna definitiva nelle sue mani delle chiavi della mediana, ora una fascia così inaspettata eppure così meritata per l’acquisto più sottovalutato dell’estate 2012. Una scelta, quella della fascia, “condivisa da tutti” come ha voluto sottolineare lo stesso Berlusconi nella lunga notte da “Giannino” in compagnia, tra gli altri, anche di Marco Van Basten. Degna conclusione, insomma, di una serata da incorniciare e incastonare nella recentissima storia indiavolata. Anche perché, come ha voluto sempre sottolineare il Cavaliere, “Vincere con un rigore così è la cosa che dà più gusto“. Viva la sincerità.

Twitter: @Chrisbad87

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