Allegri vuol dire fiducia: “Valorizzo i giovani e resto fino al 2016. Roma? Incidente di percorso”

Allegri_2Natale da sconfitto ma con tanti buoni propositi e uno sguardo verso il futuro. Max Allegri si presenta fiducioso al Corriere dello Sera e spiega: “Roma è stato solo un incidente di percorso, ci rialzeremo. Questa sconfitta dimostra che siamo ancora in fase di costruzione. Il bello viene adesso, perché dobbiamo fare il salto più importante trovando continuità di rendimento anche dopo una serie di prestazioni positive. Quella contro la Roma è stata una partita anomala, di quelle che possono capitarti una volta all’anno. Abbiamo pagato un po’ di leggerezza nell’inquadrarla”.

Ma per vincere allora cosa serve? “Diventare più cattivi. Mi sono rivisto la partita. Gli errori sono stati dei singoli. Sul primo gol siamo andati in confusione nella marcatura, il terzo e il quarto sono arrivati su nostri disimpegni sbagliati. Ci faccia caso: tutto questo capita sempre quando la squadra sta giocando bene e si convince che le cose stiano diventando facili. Invece è proprio lì che devi essere più cattivo. È stato un incidente di percorso. Una sconfitta non può intaccare un periodo di buone partite”.

Qualche flash poi sul 2012. Il momento più bello: “Il pareggio 1-1 con la Juventus a San Siro, è stata la partita più intensa ed emozionante, l’unico neo il gol non-gol di Muntari”. Quello più brutto: il ko con la Fiorentina la scorsa primavera, lì abbiamo perso lo scudetto”. Sul futuro poi: “Spero di mangiare altri panettoni a Milano, voglio restare sino al 2016. Questa stagione ho iniziato sposando la causa della società e del presidente, che credo apprezzi la valorizzazione dei giovani in atto. Vorrei portare avanti altri tre anni questa squadra che è nata con me, ci potremmo divertire“.

Chisura sulla nuova politica del mercato: “Con me la società è stata chiara: bisognava ripartire. Il presidente Berlusconi ha fatto una scelta di rispetto verso il Paese in presenza di una grave crisi economica. Una causa la sposi oppure non la sposi. Sapevo a che cosa andavo incontro, è stata una sfida – e su uno dei protagonisti di quello in uscita – Pato non è una sconfitta. Dopo un anno e mezzo di tribolazioni con gli infortuni, è normale che il ragazzo abbia voglia di cambiare aria. A me dispiace tantissimo: poteva essere un potenziale Pallone d’oro”.

Allegri direttamente dalla sua Livorno ha parlato anche a Milan Channel. Ancora sul 2012: “E’ stato un anno positivo perché abbiamo chiuso il campionato al secondo posto, facendo una grande annata calcistica e sbagliando solo l’ultimo mese. In questa stagione, nelle difficoltà dei tanti cambiamenti che ci sono stati, siamo partiti male, ma ci siamo ripresi, anche se ora stiamo pagando i tanti punti persi all’inizio. Adesso stiamo bene, i ragazzi stanno migliorando, i giovani stanno crescendo. Nelle ultime partite abbiamo fatto molto bene, abbiamo fatto tanti punti, anche se dobbiamo migliorare in alcune situazioni, in primis sulle palle inattive”. Sulle palle inattive, il grande male di questo Milan: “Abbiamo provato a marcare a zona e a uomo, ma dobbiamo essere più attenti e più cattivi, e questo lo facciamo solo a sprazzi. Ci sono momenti in cui non siamo attenti e succede sempre quando la squadra sta giocando bene perché forse pensa che è tutto facile. E invece sono in questi momenti che la squadra deve capire che non bisogna rilassarsi mai e non avere cali di tensione”. Nota anche su Constant, inventato terzino con buoni profitti: “Nel primo anno di Milan cercavamo una mezzala e lui poteva essere una possibilità. Allora chiesi a Galeone di andarlo a vedere a giocare, ma mi disse che da mezzala secondo lui non andava bene. E da lì allora mi è venuta l’idea di provarlo da terzino”. Sui giocatori che hanno lasciato il rossonero invece: “Sono molto legato a tutti perché mi hanno aiutato molto al Milan e mi hanno permesso di vincere dei trofei importanti. Nesta è insieme a Baresi il difensore italiano più forte di tutti i tempi, Seedorf faceva delle giocate incredibili, Gattuso ha una personalità fortissima, Ibra ha qualità fantastiche. Thiago è il professore della difesa, può giocare ovunque, Inzaghi ha sempre segnato tanto e Zambrotta ha sempre messo in campo una grande professionalità”.

Parentesi anche sui giovani: “Se tanti giocatori giovani stanno emergendo nel Milan il merito è soprattutto della società, questo vuol dire che ha lavorato bene con loro. La maggior parte di loro sono cresciuti nel Milan e questo è importante perché capiscono subito i valori e lo spirito di una grande squadra come quella rossonera. Allenare i giovani è diverso rispetto ad allenare giocatori già pronti, ci sono situazioni completamente diverse. Niang? Con i giovani è importante non buttarli dentro subito, bisogna farlo crescere con calma. El Shaarawy può migliorare ancora molto, ha solo 20 anni e lui lo sa. Ha avuto la fortuna di entrare in contatto lo scorso anno con grandi campioni come Nesta, Gattuso e Seedorf e questo è fondamentale”.

Su Berlusconi e la filosofia della squadra: “La società, da quando Berlusconi è il presidente, vuole che le vittorie arrivino attraverso il bel gioco ed è quello che cerchiamo di fare sempre. Siamo una squadra nuova e attraverso il gioco dobbiamo riuscire ad arrivare a vincere anche le partite anche più complicate, dobbiamo imparare ad essere cinici. Stiamo prendendo troppi gol, ma è normale perché stiamo costruendo una squadra e dobbiamo capire meglio alcune situazioni. Ci vuole tempo e la squadra migliorerà sotto tutti gli aspetti. Sono sicuro che faremo un ottimo girone di ritorno, siamo a 9 punti da secondo posto, mentre qualche tempo fa eravamo a 15 dal terzo. Abbiamo tante squadre davanti, ma se pensiamo che c’era chi parlava di retrocessione ora siamo messi meglio. Sarà importante girare a 30 punti alla fine del girone di andata”.

Importanti le parole in chiave mercato: “Se partono sia Pato che Robinho, servirebbe un attaccante con caratteristiche tecniche importanti e anche caratteriali. Dovremo fare delle valutazioni sui giocatori che potrebbero esserci utili. Difesa e centrocampo? Una sconfitta non può cambiare quello che abbiamo fatto nelle ultime 10 aprtite. In difesa rientrerà Bonera e Zapata sta facendo bene, così come Acerbi che deve però ancora crescere perché giovane. Mexes e Yepes nelle ultime partite hanno fornito ottime prestazioni. A centrocampo Muntari sta ritornando anche se avrà bisogno di tempo. Se davanti partono quei due serve un altro attaccante. Abbiamo dei finti attaccanti che possono giocare anche da centrocampisti, quindi in quella zona non  abbiamo grandi necessità”. Per quanto riguarda Mario Balotelli: “Non so se allenerò Balotelli nella mia carriera. È da quando ha 17 anni che è nel giro di grandi squadre, ma ora è arrivato il momento per fare il grande salto, al momento è ancora un giocatore incompiuto“.

Chiusura infine sul 2013: “Contro Juventus e Barcellona sarà difficile, noi dobbiamo fare un filotto di vittorie per affrontare al meglio queste sfide. Contro i bianconeri in Coppa Italia sarà dura giocare in casa loro, ma se passiamo abbiamo ottime possibilità di andare in finale. Nella seconda parte di stagione è normale che ci sono partite difficili, ma dobbiamo pensare di partita in partita e fare un grande girone di ritorno”.

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