Un 2013 per ricominciare da un 2012 da dimentcare

<img alt=”” src=”https://www.spaziomilan.it/wp-content/uploads/2012/10/Dimitri-180×100.jpg” width=”180″ height=”100″ /> L. Dimitri – Leccesport.it

Siamo agli sgoccioli, ancora poco più di 48 ore e un altro anno sarà andato in archivio…finalmente! E sì, è proprio il caso di dirlo. Il 2012 del Milan si può certamente definire come il più classico degli anni orribili, uno di quegli anni che devi dimenticare in fretta e non voltarti mai a guardarlo, se davvero vuoi riprendere un cammino verso la felicità. Se si guardano le statistiche, infondo, non è andata poi così male, ma dovremmo solo fermarci a quelle appunto. Si scopre, infatti, che i rossoneri insieme al Napoli sono la squadra che nell’anno solare ha fatto più punti, eccezion fatta per la Juve ovviamente.

Ma la realtà è ben diversa da quello che potrebbe venir fuori da meri numeri insignificanti. Ed allora si potrebbe prendere in considerazione la mancata cessione di Pato, proprio ad inizio anno al Psg per quasi 35 milioni di euro salvo poi decidere di privarsene dopo dodici mesi per meno della metà, come leitmotiv dell’andamento dell’anno rossonero. In mezzo tante delusioni e pochissime gioie. Dalla decisione di non privarsi del Papero e di rinunciare, di conseguenza, a Tevez, molto probabilmente sono dipese anche tante scelte e tanti risultati futuri. Ed allora si pensa ad un attacco che è sempre stato sguarnito della presenza del brasiliano e di quanto avrebbe fatto comodo l’argentino.

Ma, è naturale pensare ad un 2012 che iniziava con i rossoneri in testa assieme alla Juventus e con il Tricolore stampato sulle magliette, e che finisce senza lo stemma di Campioni d’Italia e con un umiliante settimo posto a diciassette punti dalla capolista torinese. In mezzo la dipartita dei ‘senatori’ dopo oltre un decennio di successi ed imprese, la cessione dolorosissima di gente come Ibra e Thiago Silva da cui si doveva ripartire, l’eliminazione ai quarti di Champions per mano di un Barcellona che si è dimostrato più battibile del solito, l’inizio shock della nuova stagione con le sconfitte in serie e le umiliazioni scottanti, la cocente delusione di uno scudetto perso contro una squadra più debole per colpa di episodi quantomeno dubbi.

Basta per poter dire che quello che fra qualche ora saluteremo per sempre è stato uno degli anni più brutti per i tifosi rossoneri, calcisticamente parlando? Certamente sì. D’altronde che l’anno fosse partito sotto il segno di una cattiva stella lo si era capito a fine febbraio. Infatti, oltre alle scelte di mercato discutibilissime di cui abbiamo parlato sopra, il gol di Muntari può essere considerato un crocevia importante della stagione e del futuro del Diavolo. Chissà quante cose sarebbero cambiate se in quel caso si fosse presa la decisione giusta. Ma le cose sono andate diversamente e nel calcio recriminare non serve a nulla. Rimboccarsi le maniche è l’unica cosa da fare e c’è qualcuno che la via la sta indicando a tutti, da qualche mese a questa parte. C’è una stella che luccica e che fa ben sperare, c’è una cresta che continua ad alzarsi, c’è un ventenne che non smette più di stupire. Ed allora, buon 2013 sotto il segno del Faraone.

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