Si vince, ma restano due pesanti enigmi. Che fine farà capitan Ambro? Attesi i cinesi, viatico per un gennaio da protagonisti

C. Pradelli – Direttore SpazioMilan.it

Terza vittoria consecutiva, secondo 3-1 di fila in trasferta. La regola del 3 porta davvero bene al Milan, che ha vinto tutte le sue gare in trasferta segnando proprio tre gol: in principio fu Pazzini a Bologna, poi l’estemporanea affermazione di San Pietroburgo, fino ad arrivare a Bruxelles e Catania, appunto. Se l’attacco, con un El Shaarawy così, è sempre meno un problema, lo stesso non si può certo dire di una difesa che resta poco solida soprattutto nella sua coppia centrale: l’alternanza Mexes-Acerbi-Zapata (uno, ricordiamolo, dovrebbe salutare a gennaio) poco fa bene a una squadra che da quest’anno rimpiange gli infortuni di Bonera e che, pian piano, sta avidamente assaporando l’idea dell’ennesimo rinnovo annuale per Mario Yepes, classe 1976.

Ma, come ricordava l’esperto Adriano Bacconi alla “DS” nella serata di ieri, troppo spesso si dà ormai per risolto l’enigma centrocampo. Enigma che, sembra più che chiaro, risolto proprio proprio non è. Ammessa da più parti la nuova imprescindibiltà da Montolivo, c’è da verificare la tenuta ma soprattutto la posizione di chi dovrebbe far reparto con lui: De Jong schierato centrale spezza troppo il gioco, Nocerino resta pur sempre vittima di un caos tattico che lo porta a coprire sempre meno. Compito che, invece, dovrebbe eseguire con molta più costanza rispetto agli inserimenti in stile 2011/2012. Flamini? Muntari? Capitan Ambrosini, relegato alla comparsa negli ultimi minuti del “Massimino”? “Fastidi” se non veri e propri problemi a cui Massimiliano Allegri dovrà dare risposte nel più breve tempo possibile.

Magari partendo già da domani, Milan-Zenit, gara ininfluente per il passaggio del turno in Champions, ma importante per altri due motivi: eventuali esperimenti tecnici, come già anticipato, ma soprattutto per la visita cinese già annunciata da tempo. Eravamo rimasti, circa venti giorni fa, all’ipotesi di una formula di partnership che possa essere operativa in tempi molto brevi. Silvio Berlusconi, infatti, sarebbe propenso a favorire l’ingresso di nuovi soci, ma di minoranza. Insomma, un’operazione utile dal punto di vista economico, ma senza rischiare di dover cedere quote significative del pacchetto azionario e, di conseguenza, quote di potere. Ora che, però, l’arrivo di un presunto top player già a gennaio comincia a prendere forma (leggasi Balotelli) ecco che la Cina può davvero considerarsi un po’ più vicina. Non ci resta che attendere.

Twitter: @Chrisbad87

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