Dea: grinta e Denis, ma sul senso del gioco…

milan atalanta boateng muntariTrasferta ostica per il Milan, impegnato oggi pomeriggio all’Atleti Azzurri d’Italia di Bergamo. L’Atalanta di Colantuono è un osso duro, fino a adesso è stata protagonista di un campionato dal rendimento altalenante, ma sa come metterci in difficoltà. Gli orobici possono fare affidamento su Denis, centravanti in possesso di fisicità e in grado di fare salire la squadra e creare spazi per gli inserimenti dei compagni. L’Atalanta dispone inoltre di un portiere come Consigli, affidabile sia tra i pali sia nelle uscite. L’elemento in questione è cresciuto sotto tutti i punti di vista, tanto da essere seguito da molte squadre, i peccati di gioventù costituiscono lontani ricordi.

Filosofia di gioco: nonostante il marchio di fabbrica dell’Atalanta di Colantuono sia il 4-4-2, per sfruttare al meglio le caratteristiche del Tanque e garantire maggior interdizione e compattezza, il tecnico romano ha intenzione di schierare la propria squadra con un 4-3-1-2 di stampo difensivo. I terzini e i mediani, incaricati di fare legna, rimarranno bloccati. Gli interni di centrocampo si batteranno come leoni, al fine di proteggere il regista, Cigarini. Dai piedi di quest’ultimo, incaricato di ispirare Denis il più possibile, partiranno le trame orobiche. Dietro le punte, attenzione a Bonaventura, che si cimenterà anche nella fase di copertura: ripiegherà e si inserirà con costanza, accorciando la squadra e tentando di sfruttare le seconde palle. L’Atalanta la metterà senz’altro sull’aggressività e sull’intensità. Si chiuderà e baserà il proprio gioco d’attacco sulle azioni di rimessa, alternate a verticalizzazioni per il centravanti.

Lacune: la difesa è composta da effettivi forti fisicamente e atleticamente ma ingenui tatticamente, che peccano in senso del gioco e della posizione. Stesso discorso vale per gli incontristi. Ecco allora che, al calare del ritmo, i nostri avversari concederanno spazi. Cigarini è l’unico elemento capace di impostare e in possesso di doti balistiche, ma difetta in fisicità e perde una marea di contrasti. Il playmaker orobico non brilla nemmeno per abilità nella comprensione dello sviluppo delle azioni. Insomma, nonostante l’affiatamento del gruppo e gli accorgimenti di Colantuono, l’Atalanta disdegna in merito ai singoli.  

Come batterli: il Milan sarà chiamato a una gara di sacrificio. Allegri dovrà varare il 4-3-3 di movimento messo in atto da fine novembre. Bisognerà evitare di sbilanciarsi. L’imperativo sarà aggiudicarsi la battaglia a centrocampo. La partita si deciderà in quella zona. I nostri incontristi avranno il compito di rimanere bassi, aspettare l’Atalanta in prossimità della nostra trequarti e raddoppiare il portatore di palla avversario, al fine di proteggere i terzini e di catalizzare il più possibile. Affinché ce la possano fare, servirà grande disciplina tattica. Anche gli esterni d’attacco dovranno ripiegare. Il tutto per godere di solidità, equilibrio, compattezza e copertura. Così facendo, illudendosi di potere fare la partita, l’Atalanta si alzerà di certo. Servirà tempo, ma prima o dopo, la Dea oserà. E noi ci troveremo nelle condizioni di approfittarne e di portarla a casa. Concentrazione e determinazione permettendo…

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