Destra, sinistra e oggi (non inedito) centrale. Ecco perché De Sciglio può far bene

De SciglioYepes e Bonera out 2 settimane, Zapata con la febbre, Mexes squalificato. La moira di difensori centrali in casa Milan si fa sentire e in vista della sfida di questo pomeriggio alle 15 contro il Siena Allegri ha dovuto indagare sul passato dei suoi terzini andando a capiri chi di essi vantasse un po’ di esperienza in quel ruolo così delicato. Scartati subito Abate, Antonini e Constant che sono già adattati in una posizione che è diventata loro soltanto in rossonero restava soltanto lui: Mattia De Sciglio.

Il ragazzo venuto direttamente dalle giovanili in questo campionato ha sorpreso tutti per la puntalità nei cross, l’instancabilità della corsa, ma anche per attenzione e dedizione al lavoro sia in campo che fuori. Nell’uno contro uno difficilmente si lascia superare dall’avversario, la palla tra i piedi non scotta e la fiducia dei compagni è ormai al top. Non sarà però una prima in assoluto per il classe ’92 che nel corso della sua trafila per arrivare in prima squadra ha spesso e volentieri ricoperto il ruolo di difensore centrale. In Primavera prima Stroppa e poi Dolcetti non lo hanno utilizzato lì perché pareva di limitare il suo potenziale offensivo, ma negli anni precedenti diversi allenatori lo hanno piazzato al comando della difesa.

Sarà lui con Acerbi quindi a dover proteggere la porta milanista. Niente Ambrosini, a cui più volte lo stesso presidente Berlusconi aveva consigliato un fine carriera in posizione più arretrata, e nemmeno il primavera Bryan Cristante. Allegri non si è sentito di privare il centrocampo del suo ora indispensabile capitano e tantomeno di lanciare un ’95 che con grande adattamento, visto che nasce centrocampista, si è inserito nello schieramento a 3 di Dolcetti.

Spazio quindi a De Sciglio, sempre più maturo e duttile. Chissà che l’emergenza non possa far bene ad Abate (che ritrova la maglia da titolare) e alla difesa in cerca di un leader.

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