Rivoluzione in difesa, (anche) la permanenza di Abate è appesa ad un filo. Cessione che serve per…

D. Mariani – Vicedirettore SpazioMilan.it

Manca meno di una settimana alla fine del mercato invernale e il Milan da poco, pochissimo, ha cominciato a muoversi davvero con decisione. E ha messo a segno due colpi, anche se si parla di cessioni: Mesbah al Parma e Acerbi al Genoa, più l’acquisto di Zaccardo. Possiamo dire che la difesa rossonera, nel giro di un giorno, si è rinforzata perdendo un giocatore.

L’addio di Mesbah può far tirare un sospiro di sollievo, i suoi rifiuti ad abbandonare Milanello, dopo un anno passato ai margini della squadra con 14 misere presenze, sono diventati famosi e stavano cominciando anche a preoccupare. Simile il percorso, più breve, di Acerbi. Arrivato con grandi propositi presto cancellati dal campo, che ha sancito il valore di un giocatore impreparato e “povero” di qualità per essere considerato il (presunto) futuro punto di riferimento del reparto arretrato del Diavolo: per lui 10 presenze, bastate e avanzate. L’arrivo di Zaccardo, in questo scacchiere di mercato, non deve essere considerato certo come un colpo, o un investimento per l’avvenire. Semplicemente si tratta di un’operazione intelligente, esperto e sicuro nel difendere, sia da centrale che da terzino, e con un modesto vizio del gol (24 su 438 partite in carriera).

Giovedì alle 19 si chiuderanno le porte della finestra di riparazione 2012/2013 e, fidatevi, in casa Milan succederà qualcosa di importante. Uno tra Abate ed Antonini (l’interesse dello Spartak Mosca è debole e poco allettante), con il primo nettamente favorito, è destinato a lasciare: destinazione Zenit. E’ vero, Galliani, Allegri e soprattutto Berlusconi, a parole, lo hanno dichiarato incedibile ma l’offerta russa era arrivata prima dell’acquisto di Zaccardo, che adesso insieme a De Sciglio e all’occorrenza Bonera compone il reparto “fascia destra” dei rossoneri, numericamente a posto. Ecco perché Abate può partire: il suo procuratore (anche di Antonini) Andrea D’Amico, dopo lunghe peripezie, è stato in Russia nei giorni scorsi per rimettersi in trattativa con la squadra di Spalletti, per una cifra intorno ai 10-12 milioni di euro. Denaro che, insieme al “tesoretto” ricavato dalla partenza di Pato, 15 milioni, permetterebbe l’acquisto di un vero campione in attacco, anche se un centrocampista (e non solo) servirebbe maggiormente. 15 + 10 = 25. Esattamente la cifra che chiede il Manchester City per Mario Balotelli. Solo un caso?

Passano le ore e le resistenze di tutte le parti in causa diventano sempre più perforabili. Da Berlusconi che (quasi) cambia idea a Galliani che lascia sempre uno spiraglio aperto, fino, ma soprattutto, Mino Raiola, in continuo contatto con Milan e City per arrivare ad un compromesso. Niente prestito, solo cash: un’ipotesi che dovrebbe andare in porto entro il 31, come annunciato da Bronzetti, noto agente FIFA vicino alle vicende rossonere (“ballano 5 milioni”). Poi SuperMario arriverà a Milano e indosserà (non sarebbe la prima volta) la sua nuova casacca, potendo cantare liberamente e senza creare polemiche l’inno del Milan.

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