Boateng-Milan ai ferri corti: tutti i perché di un possibile addio

Roma - MilanLe strade di Kevin Prince Boateng e il Milan potrebbero presto divedersi. Alla base del divorzio, motivi tattici ed economici. E’ infatti conclamata l’escalation verso il basso delle prestazione del ghanese, che dopo aver espresso nel primo anno in rossonero le sue miglior qualità poi non si è più ripetuto.

E se a questo si aggiunge che il giocatore, quando il Galatasaray venne a Milano per chiedere se si potesse intavolare una trattativa a metà gennaio, chiese un’aumento contrattuale a Galliani il gioco è presto fatto: in estate la cessione sembra inevitabile.

Un anno: la Boateng-mania in casa rossonera è durata solo una stagione. Dopo la prima annata infatti, tutti si chiedevano se questo giocatore arrivato dall’Inghilterra con l’appellativo del bad boy sapesse ripetersi. L’addio dei senatori, la maglia numero 10 sulle spalle e uno Scudetto da riconquistare. Ma le prestazioni e le presenze in campo non sono state all’altezza del numero sulla maglia e dell’adeguamento contrattuale che venne fatto al giocatore dopo la prima grande stagione.

Poi il pretesto del gesto di razzismo di Busto Arsizio per capire “se vale la pena rimanere in Italia o no”, infine la richiesta di aumento quando il Galatasaray si presentò alle porte di via Turati per sondare il campo per il giocatore. La risposta di Galliani fu picche: sia per il club turco che per il ghanese.

Con il mercato sempre in movimento, parlare adesso di un Boateng lontano dai colori rossoneri sembra ancora prematuro. Ma le acque sono già in movimento, e Galliani fiuta l’affare all’orizzonte: Boateng in Turchia e Kakà in Italia. Attenzione a non sognare ad occhi aperti.

Twitter: @SBasil_10

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