Il paradosso di Bojan: non gioca, ma ha lo “sponsor” numero uno

A. Sironi - Caporedattore SpazioMilan.it
A. Sironi – Caporedattore SpazioMilan.it

Allegri lo ha voluto fortemente. Classe, velocità e gioventù mista a un’esperienza internazionale da far invidia a chiunque. In estate il profilo di Bojan sembrava essere quello giusto per la rifondazione rossonera così come il Milan pareva poter essere la squadra ideale per la definitiva esplosione di un talento tanto preoce quanto cristallino. Ad oggi però le aspettative di entrambe le parti in cause sono state, più o meno completamente, disattese.

Prima El Shaarawy si è preso la scena, poi è arrivato Balotelli che con il Faraone e il giovanissimo Niang ha volentieri diviso il regno. E’ nata allora la squadra delle creste: spregiudicata, entusiasmante e molto poco propensa a cedere spazio ad altri padroni. E Bojan? Di lui solo l’ombra e poco altro. Il tecnico lo vede meglio a gara in corso, a volte, come nel derby, troppo “in corso” per pemettere allo spagnolo di incidere e spaccare le partite come si chiede.

A più riprese lo spangolo ha fatto sapere di voler essere acquistato a titolo definitivo, ma anche e soprattutto di voler trovare quella continuità di gioco che mai nella sua carriera ha avuto. Da Barcellona a Milano passando per Roma, pur avendo sempre le carte in regola, mai lo spagnolo è riuscito ad essere imprescindibile.

Se Allegri lo relega in panchina e Galliani temporeggia, c’è però qualcuno che il suo riscatto, a cifre inferirori rispetto ai 14 milioni che chiedono da Barcellona, lo vorrebbe eccome. Silvio Berlusconi, da sempre estimatore dei giocatori dotati di classe, non ha mai nascosto la sua stima per il ventiduenne spagnolo. Un riscatto per un Milan young e in futuro, con pazienza e serenità, anche top. 

Twitter: @arisiro92

Impostazioni privacy