Salamon: “Qui per vincere. Non mi aspettavo compagni così umili, specie Balo. Tra dieci giorni tornerò a regime”

salamon 1Primi passi per Bartosz Salamon a Milanello. Una sensazione nuova, segno di un salto importante per la carriera del giovane giocatore polacco, approdato al Milan nell’ultimi giorno del mercato invernale grazie ad una trattativa col Brescia.

Oggi il difensore di Poznan ha rilasciato un’intervista al giornale polacco Przeglądu Sportowego, partendo dal racconto della serata di giovedì scorso, quella che ha sancito il suo passaggio in rossonero: “Verso le 2 di notte sono crollato per la stanchezza dopo una giornata difficile, piena di eventi inaspettati e colpi di scena”. Poi il racconto delle prime ore da milanista: “Ho ricevuto un sacco di telefonate di congratulazioni, sms e messaggi su Facebook dai tifosi: non mi aspettavo un tale entusiasmo“. Quindi un ringraziamento ai nuovi compagni (“Non mi aspettavo che fossero così umili, specialmente Mario Balotelli, col quale ho amici in comune”) e a Massimiliano Allegri (“Mi ha detto che mi sta aspettando e che conta su di me”). Già, perché il ventunenne ex Brescia deve recuperare da un infortunio alla caviglia, ma i tempi non sembrano lunghissimi: “Tra dieci giorni dovrei tornare ad allenarmi a pieno regime”.

Nel corso dell’intervista Salamon ha spiegato meglio la genesi della trattativa che lo ha portato in rossonero: “Giovedì mattina ho parlato col mio agente Mino Raiola, che mi aveva detto che sarei rimasto a Brescia. Ho pensato agli aspetti positivi: giocare regolarmente, migliorare ancora e fare di tutto per convincere il Milan ad acquistarmi in estate. In quel momento sembravano più probabili le destinazioni inglesi o russe. Speravo silenziosamente che arrivasse qualcosa di diverso. Giovedì, dopo l’allenamento a Brescia, mi è stato detto di vestirmi in fretta, perchè avrei dovuto andare a Milano per firmare il contratto“. Da qui una grande felicità: “Fino a che non ho visto il contratto non ci ho creduto. Sentivo che c’era qualcosa in corso, altrimenti non mi avrebbero fatto andare a Milano nell’ultimo giorno di mercato. Durante il tragitto in macchina controllavo sempre il cellulare. Ho firmato il contratto nella sale dei trofei del Milan: una sensazione incredibile. Adriano Galliani ha indicato le coppe e mi ha detto: “Renditi conto di dove sei e guarda tutti questi trofei”. Gli ho risposto con un sorriso: “I più importanti saranno quelli che vincerete con me”.

Il giovane polacco ha voluto ringraziare anche il Brescia: “Sono andato a Brescia venerdì sera. Sono andato a trovare i miei compagni, per me sono come una famiglia. Ho giocato lì per cinque anni. Corioni ha sempre creduto in me. Da quando sono arrivato, mi ha detto che sarei diventato un grande giocatore e sperava che mi prendesse una grande squadra. Sono arrivato ad un grandissimo club, ma ora devo lottare per restarci”.

Infine, sul suo ruolo: “Mi vedono come difensore. Se necessario potrei giocare anche a centrocampo, ma mi trovo meglio in difesa“. E sullo stile di vita: Ho preferito abitare in una città vicino a Milanello. Preferisco un posto tranquillo e vicino al centro di allenamento. Milano è una città bellissima, ma il suo fascino non si sposa con il mio stile di vita”. A chiudere la lista Champions (“Mi aspettavo l’esclusione, anche un giocatore come Cristian Zaccardo non è stato inserito. Il Milan ha tanti grandi difensori“) e sulla Nazionale (“Per la convocazione non basta il solo trasferimento non è sufficiente. Devo giocare, voglio esordire il prima possibile in Serie A“).

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