Una domenica perfetta grazie a Prandelli, Balotelli e… Pazzini. Intanto Le Milan sta carburando…

Il direttore di SM, Christian Pradelli, con il presidente Berlusconi
Il direttore di SM, Christian Pradelli, con il presidente Berlusconi

Come nelle migliori tradizioni. Ma anche nei sogni, a volte. L’arrivo, l’esordio, il gol. E nessuno dei tre scontati. Partiamo dall’approdo in maglia rossonera dopo un corteggiamento duro, sfiancante, il meno scontato di sempre secondo Adriano Galliani che, tuttavia, è riuscito a riportare a casa uno dei più giovani e importanti talenti italiani ad una cifra oggettivamente impensabile, peraltro dilazionata e ammortizzata dalle tranche in entrata che arriveranno dal Corinthians per Pato. Capitolo due: l’esordio da titolare deciso a pochi minuti dal fischio d’inizio, perché a pochi minuti dal fischio d’inizio Pazzini si fa male. “Provvidenza”. Quindi il gol, apoteosi del romanticismo di una settimana incredibile: l’accelerazione di El Shaarawy, il suo cross, deviato, raccolto da Mario che di potenza e precisione gira in rete come meglio non potrebbe.

Miele puro. Non che il mercato abbia portato solo questo, sia inteso: gennaio ci lascia in eredità anche dichiarazioni più o meno al vetriolo dagli epurati. Chi definitivamente come Mesbah e Acerbi, chi momentaneamente come Emanuelson. Tre storie diverse dall’epilogo simile: la rabbia di Mesbah, “soffocata” da una tardiva quanto improbabile smentita, chiude un anno da “sedotto e abbandonato”, per un’operazione che francamente, ancora oggi, cerca e non trova i suoi perché. Non che quella di Acerbi si discosti di molto, ma in questo caso si parla di un giovane che secondo molti, maglia 13 sul petto, avrebbe fatto la storia del Milan per molti, molti anni. Emanuelson ha pagato una volta per tutte il suo essere ibrido, un tuttofare al contrario. E Constant gli ha pure tolto l’ultima speranza di affermarsi da terzino.

E per un Milan francese che va pian piano affermandosi (da Niang a Mexes, da Flamini al già citato Constant, in attesa di un Traoré che, nonostante gli ultimi spezzoni incoraggianti, resta comunque tra il buio e il nebuloso), la buona notizia arriva dalle convocazioni del ct della Nazionale Cesare Prandelli per la gara di mercoledì contro l’Olanda: Ignazio Abate, Antonio Nocerino, Riccardo Montolivo, Mario Balotelli e Stephan El Shaarawy. Cinque interpreti degli schemi di Allegri, due “assodati”, due “convalescenti” e una novità, per un’Italia pronta a parlare quasi esclusivamente rossonero nel reparto avanzato. In tali condizioni, poco importa se ieri si falliva l’aggancio ai cugini e il “meno tre” dalla Lazio: rigore o no, la sensazione è che manchi davvero poco a quel terzo posto impossibile solo due mesi fa. Bentornata, serenità.

Twitter: @Chrisbad87

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