Allegri e la necessità di “rifinire” la rosa tra tagli, rientri e innesti

el shaarawy allegri milan-lazio (spaziomilan)La rosa va rifinita”. E’ uno dei ritornelli avviati sabato scorso da Massimiliano Allegri e che probabilmente sentiremo ancora riecheggiare da qui alla fine della stagione. Un modo garbato e posato, come nello stile del tecnico livornese, per far passare messaggi chiari alla società. Vediamo quali.

L’allenatore rossonero, a patto che resti sulla panchina del Milan anche il prossimo anno, punta a presentarsi ai nastri di partenza del campionato con una rosa di 23 giocatori. L’ha sempre sostenuto: due giocatori per ruolo e tre portieri rappresentano il numero ideale per gestire il gruppo. Allegri, quindi, non vuole troppa abbondanza, ma i numeri e gli interpreti giusti. Il secondo punto passa dalla “linea young” tanto sbandierata negli ultimi mesi: puntare sui giovani, sfoltendo chi non può più garantire solidità fisica e costanza di rendimento. In questo senso il rinnovamento è già in atto dallo scorso maggio, con gli addii dei vari Nesta, Inzaghi, Gattuso, Seedorf e Zambrotta. I prossimi a ruota potrebbero essere Ambrosini e Yepes. Il terzo punto, comune a tanti allenatori, è rappresentato dalla volontà di liberare alcuni giocatori che non rientrano nel piano tecnico-tattico. In altri termini: quelli che l’allenatore “non vede”, vale a dire Antonini, Didac Vilà e, probabilmente, Zacccardo, che potrebbero seguire l’esempio di Acerbi, rientrato al Chievo, via Genoa, dopo appena quattro mesi e mezzo. Senza dimenticare che partiranno Robinho e Bojan, due dei sei attaccanti attualmente in rosa. Per le chance concesse quest’anno finisce in dubbio anche Nocerino, mentre per Traoré potrebbe esserci un rilancio.

Sarà interessante osservare da qui a maggio le possibilità che verranno concesse a Salamon, uno dei potenziali “perni” della retroguardia rossonera. In mezzo, invece, l’acquisto in più sarà il rientro di De Jong, mentre in avanti si punterà sulla freschezza di Saponara. Poi ci sarà il mercato, con tutte le incognite e le occasioni del caso. Saranno improbabili i colpi ad effetto per l’attacco, dopo l’arrivo di Balotelli a gennaio. Al contrario, le attenzioni saranno puntate prioritariamente sulla difesa e sul centrocampo. Nomi? Ci sarà un’estate di tempo per parlarne. Due su tutti: Ogbonna per la retroguardia e Kucka per la mediana, tanto per partire.

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