Contrasti e intensità: è proprio il Flamini che serve per Barcellona

Flamini (spaziomilan)Mathieu Flamini si è ripreso la mediana rossonera. E’ lui una delle nostre armi in più, in vista della parte finale di stagione. Dopo un inizio d’annata caratterizzato da una condizione tutt’altro che ottimale, da voci di mercato e da apparizioni contraddistinte da superficialità e mancanza di grinta, da gennaio, il mastino di Marsiglia si è rimesso al servizio della squadra con dedizione e professionalità. E partita dopo partita, il suo stato di forma è migliorato, così come la qualità delle sue prestazioni.

Da ormai due mesi, siamo tornati ad assistere al Flamini aggressivo di un tempo, che mai si risparmiava e che sapeva imporsi per dinamismo, furore, abilità nell’interdizione e inclinazione all’inserimento. E l’economia rossonera ne ha tratto benefici. Anche venerdì sera, in occasione della trasferta di Marassi, Mathieu ha sfornato una prestazione all’altezza della situazione. Nonostante abbia faticato in apertura, sul lungo andare, si aggiudicato il bandolo della matassa e lo scontro in mezzo al campo. Ha recuperato una buona quantità di palloni ed è stato in grado di comprendere quando tentare l’inserimento e quando rimanere bloccato a fare legna.

E quando il gioco si è fatto duro, cioè dal momento dell’espulsione di Constant, Flamini non si è sottratto alla sempre più serrata lotta. Non ha mollato, ha assicurato solidità e compattezza, nonché protezione alla retroguardia. Non si è mai azzardato ad avanzare troppo, pur senza rinunciare a tentare sortite nell’area genoana, ha garantito il mantenimento degli equilibri. Insomma, ha contribuito alla vittoria e ha trovato continuità di rendimento. E si è candidato per una maglia da titolare in vista della sfida del Camp Nou. Lasciati definitivamente alle spalle gli ultimi sedici mesi, con performances in crescendo e capaci di convincere, Flamini ha recuperato il tempo perso è determinato a mantenere la retta via e a regalarci soddisfazioni.

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