El Shaarawy: “All’andata la partita perfetta, ho sognato di giocare al Camp Nou. Allegri è un grande. Il Barcellona si batte così…”

el shaarawy milan-lazio (spaziomilan)E’ arrivato il grande giorno, quello della supersfida contro i marziani, i campioni di tutto. Il Milan deve difendere il meraviglioso 2-0 dell’andata a San Siro, quando, con una partita tutta cuore e cinismo, ha mandato alle corde il favorito in maglia blaugrana, sperando che tra poco meno di tre ore possa arrivare il colpo del K.O.

Tanta attenzione e visi concentrati quelli del ragazzi di Allegri, che sono chiamati all’appuntamento con la storia. Tra di essi spicca, senza dubbio, Stephan El Shaarawy, al quale manca l’ultimo step per entrare nell’Olimpo del calcio europeo. Le speranze di tutti i tifosi si aggrappano al talento di Savona, che, sfruttando la sua rapidità e la sua sopraffina tecnica può dare al Milan quello scatto verso il gol che potrebbe voler dire qualificazione. E’ giusto, altresì, che l’italo-egiziano non venga caricato di troppe responsabilità, vista la giovane età e il fatto che è la prima volta che si affaccia a palcoscenici così prestigiosi, ma non c’è dubbio che le prestazione magnifiche di questa stagione, hanno un pò “viziato” i tifosi rossoneri, che ad ogni partita si aspettano il colpo di genio come il più navigato dei Kakà, degli Shevchenko, o prima ancora di Van Basten o Rivera. Paragoni pesanti ma le sensazioni che El92 possa essere il degno erede di tali campioni legittimano tutti a sognare in grande, già da questa sera: Dani Alves giostrerà altissimo sulla fascia per allargare le maglie della difesa, ma in tal modo, nei ribaltamenti di fronte, la fascia destra sarà scoperta, Piquè e Puyol non hanno il passo del Faraone, e dunque le praterie immense del Nou Camp potrebbero far galoppare l’ex Padova verso la porta di Valdes e magari trafiggerlo.

Una serata che il Faraone aspetta con ansia, come testimoniano le sue parole in un’intervista a Sky Sport: “Allegri ha preparato la partita dell’andata in maniera ottimale, ci disse di avere pazienza, aspettarli e poi ripartire, di giocare con spensieratezza e di essere consapevoli che anche noi avremmo potuto imporre il nostro gioco. E’ stata una serata indimenticabile, l’accoglienza dei tifosi fuori e dentro lo stadio mi ha dato una carica immensa e me lo ricorderò per tutta la vita. L’occasione che ho sbagliato nel primo tempo? Era una buona occasione, ho alzato lo sguardo e ho visto Pazzini in area piccola e in quel momento mi sono allungato la palla: è stato bravo Puyol a chiudere. A San Siro insieme a Boateng ci siamo sacrificati molto ma era necessario. Sul raddoppio di Muntari  è stato bravo Niang ad attaccare la profondità, io con la coda dell’occhio ho visto Sulley e l’ho servito: ho anche pensato al tiro ma il difensore era troppo vicino a me. Abbiamo fatto una partita di gruppo, ci siamo aiutati a vicenda concedendo pochissimo al Barcellona: siamo stati quasi perfetti. E’ stato il successo più importante della mia carriera, alla fine ho chiesto la maglia ad Iniesta. La serata del Camp Nou l’ho sognata, giocherò in uno degli stadi più belli del mondo e sarò emozionato. Entreremo in campo cercando di fare il nostro gioco, senza subire l’avversario e cercando di passare in vantaggio. Partire da 2 a 0 non è male ma non basta perché affrontiamo i migliori al mondo. Nello spogliatoio siamo sempre rimasti uniti anche quando le cose non andavano bene, allenatore compreso: è stata la nostra forza. Le cessione di Ibra e Cassano? Senza di loro ho avuto sicuramente più spazio ma sono stato bravo a sfruttarlo nel migliore dei modi. Vittoria dopo vittoria ci siamo caricati ed è cresciuto l’entusiasmo. Allegri ha tantissimi meriti, ha fatto tantissimo per la squadra e ho una stima particolare verso di lui. Deve rimanere con noi. Messi alla mia età aveva segnato meno, è vero, ma sono solo numeri: quel che conta è confermarsi giorno dopo giorno. Obiettivo? Spero di rimanere al Milan il più a lungo possibile, è la mia squadra del cuore e mi trovo benissimo. Capitano in futuro? Adesso non ci penso”.

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