Milan-Lazio, il “rimpianto” Marchetti e il futuro tra ’91 e ’92

balotelli derby 1 (spaziomilan)Il Milan alla prova “no Balotelli”. E un conto è provarci in Champions, col Barcellona, dove paradossalmente è più facile fare la partita senza uno come Mario rispetto a quel che aspetta i rossoneri nell’ostico anticipo di San Siro con la Lazio. Perché? Presto detto: Mario porta via uno, due uomini. Mario estrae dal cilindro il colpo che non ti aspetti. Ma Mario è anche ingombrante. E’ Ibrahimovic con meno esperienza e, forse, con meno ragione. Insomma, non è adatto a rendersi protagonista in gare dove sei certo di partire da sfavorito e, quindi, sarai sicuramente costretto a patire per tutti i novanta minuti. Che sia stata una delle chiavi di volta dell’incredibile ottavo di Champions al “Meazza”? Può essere. Ma con gli uomini di Petkovic, sia chiaro, sarà tutto diverso: lì sì che Balotelli servirebbe eccome. Servirebbero i suoi guizzi pronti a sfidare il “paratutto” Marchetti, come servirebbe la sua classe al servizio del reparto avanzato e non solo. El Shaarawy non può bastare, perché non si può pretendere che un solo attaccante, pur giovane e voglioso, sia l’unico a garantire sistematicamente la copertura senza che la sua verve offensiva ne risenta.

antonini spaziomilanSpazio, allora, a un centrocampo robusto con Montolivo che potrebbe essere assistito da Flamini o Nocerino. O entrambi. Muntari avrebbe bisogno di rifiatare dopo le ultime fatiche (non dimentichiamo che è pur sempre reduce da un lungo infortunio), mentre Boateng e Niang si giocheranno un posto da titolare accanto al Faraone e a Giampaolo Pazzini. In difesa, l’assenza dello squalificato Mexes e dell’indisponibile Constant porterà Massimiliano Allegri a contare su una coppia centrale dal gusto colombiano: Zapata sarà affiancato da “nonno” Yepes. Sulle fasce confermatissimi l’astro De Sciglio, davvero promettente anche sulla mancina (gli manca solo un po’ di spinta) e Abate, rinato dopo le voci di gennaio che lo volevano in Russia. Ne fa le spese, ancora una volta, Antonini: lui, sì, sempre più vicino a Mosca, sponda Spartak. E a proposito di mercato, impazza la ricerca del nuovo numero uno di casa Milan: assodata la partenza di Amelia (destinazione Roma), resta da capire il futuro di Abbiati e, soprattutto, quello del giovane Gabriel che convince “a spot”. Accantonata per il momento la pista Perìn, ci si morde oggettivamente le mani a vedere due vecchi obiettivi protagonisti del presente in Serie A: Samir Handanovic e, soprattutto, il prossimo avversario Federico Marchetti.

Pedro-Obiang-Sampdoria_2835036Ma la nuova linea, si sa, dice e dirà sempre e solo “green” ancora per un po’ di tempo, mentre i primi compensi della “nuova gestione” stanno lievitando: dopo i 4 milioni di euro a Balotelli, ecco il rinnovo ad El Shaarawy, da 800mila a due milioni di euro, con un prossimo scatto a 4 milioni promesso tra un paio di stagioni. Quando avrà solo 23 anni. Chissà se potranno raccontarlo, maglia rossonera addosso, quelli che sembrano essere i prossimi obiettivi: Nicola Bellomo, Jorginho e Pedro Obiang. Bellomo, classe ’91 in forza al Bari, è in grado di garantire qualità e imprevedibilità alla manovra offensiva. Per aggiudicarsene le prestazioni, però, bisogna battere la concorrenza dell’Inter e della Roma. Altro ’91 è Jorginho, centrocampista in forza al Verona dotato di mobilità, abilità nella comprensione delle azioni e nella fase di impostazione e inclinazione all’inserimento. Per ora via Turati occupa una posizione di favore nella corsa al brasiliano. Obiang, classe ’92, è l’autentica rivelazione del campionato in corso. Dispone di eccezionali doti fisico-atletiche, 185 cm per 75 kg, che gli permettono di imporsi con facilità in fase d’interdizione e nel gioco aereo. Milita nella Sampdoria ed è uno dei centrocampisti più promettenti d’Europa. L’Europa lo sa: Inter, Juventus, Chelsea, Real Madrid e le due di Manchester sono già in agguato.

(Christian Pradelli per IlSussidiario.net)

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