QUI “BENTEGODI”/ Rossoneri in festa, esaltando Balo e bocciando Robinho: la parola ai tifosi

Dai nostri inviati al “Bentegodi” Christian Pradelli e Piermaurizio Di Rienzo

imageSe le pagelle di Chievo-Milan le avessero dovute fare direttamente i tifosi rossoneri giunti in massa stasera al Bentegodi ci sarebbero due promossi a pieni voti: Riccardo Montolivo e Mario Balotelli. Ma pure un rimandato: Massimiliano Allegri, reo di aver dato fiducia a un Robinho irritante“, come spiega Paolo, tifoso ventiseienne mentre si ripara verso la macchina nel parcheggio dello stadio per riprendere la strada verso Milano. La sua non è una voce fuori dal coro. “Robinho? Se vuol tornare in Brasile è meglio che ci vada subito”, dice Monica, diciannovenne rossonera della qui vicina Sommacampagna, allo stadio insieme al fidanzato Maurizio per vedersi il Milan e “godersi una Pasqua tranquilla, visto che ora sono tutti distaccati”.

Già al di là di Robinho, il popolo rossonero si gode il consolidamento della terza piazza. “Peccato per quell’inizio, altrimenti il Napoli era già dietro”, analizza Lorenzo addentando una salamella con gli amici milanisti di Vicenza. Si, perchè stasera il Bentegodi sembrava davvero più popolato da Diavoli che dai tifosi clivensi. “Gara decisa da Balotelli e Montolivo, i due pilastri di questa squadra, sentenzia Max di Cusago, mentre corre verso l’uscita per limitare i danni di una pioggia battente. Ma un plauso arriva pure per Abbiati: “Che parata, finalmente“, commenta Michele, che per questa vigilia di Pasqua ha regalato al papà rossonero l’emozione di una trasferta fuori Milano dopo dieci anni di astinenza da stadio. Porta bene, insomma.

La festa, perchè così sembra davvero, prosegue nei dintorni a suon di clacson. Sarà forse la fretta di tornare a casa più che di celebrare una vittoria tanto importante quanto ancora poco decisiva per fare i conteggi finali. O sarà la gioia di mettersi di fronte alla televisione e tifare Torino per sperare di spaccare un uovo con una bella sorpresa. Non ditelo ai napoletani, per ora. Prima che qualche pastiera venga fuori bruciacchiata.

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