SM ESCLUSIVO/ Luca Serafini: “Risultato giusto, ma se Niang… Puntare sui giovani? Sì, ma non basta. E agli ‘amici’ interisti dico…”

serafini 2Il risultato complessivo delle due gare rispecchia l’effettivo valore delle due squadre“. Il 4-0 patito dal Milan al Camp Nou non sorprende Luca Serafini, giornalista Mediaset che, in esclusiva per Spaziomilan.it, ha analizzato la partita di ieri con tutti i suoi annessi e connessi.

Il suo commento sulla doppia sfida col Barça sta facendo il giro tra tutti i milanisti su Facebook. Ci spiega meglio, secondo il suo parere, cosa è cambiato rispetto alla gara di San Siro? A cosa è dovuta questa netta disparità di risultato e prestazione?
“Io la penso come Allegri, se anche il Milan avesse passato il turno, il valore delle due squadre sarebbe stato comunque di 4-2. All’andata il Milan ha interpretato bene la partita, il Barcellona ha fatto una gara d’attesa ed era in una fase negativa. Al ritorno, invece, quando incontri una squadra così forte, in una serata si per loro, c’è poco da fare. Quando ti prendono palla è impossibile portargliela via”.

Se quel palo non avesse fermato Niang…
“Se Niang avesse segnato sono certo che la gara sarebbe cambiata, perché il secondo gol non l’avrebbero fatto e anzi avrebbero dovuto fare una rincorsa maggiore. Ma sul 3-0 hanno avuto un momento di flessione, e il Milan non ha saputo approfittarne”. 

Ora si punta al campionato: con il Napoli in fase calante, secondo posto possibile?
“Io vedo il bicchiere mezzo pieno e da questa eliminazione vedo due fattori positivi: uno, che se avessimo passato il turno ci saremmo illusi di avere una squadra di caratura mondiale, quando ci sono invece delle lacune in difesa e a centrocampo che vanno colmate; due, che da qui alla fine stagione avremo un’unica partita a settimana da preparare in tutta tranquillità, per raggiungere quel secondo posto che ci riporti in Champions League. D’altronde, guardando la classifica, è più vicino il secondo posto che il quarto”. 

Mercato: è giusto puntare sui giovani emergenti? Stile Saponara, per intenderci.
“Sono del parere che non bisogna eccedere né in un senso né nell’altro. Qualche anno fa il Milan cercava soltanto giocatori di esperienza, a volte in là con l’età. Oggi invece segue le orme di Udinese e Arsenal, ma queste sono squadre che poi alla fine non vincono. Prendete l’Udinese ad esempio, per due anni ha conquistato e meritato il piazzamento in Champions ma poi ha venduto i suoi giocatori migliori (Sanchez, Inler, Asamoah), e di fatti non ha neppure superato le fasi preliminari. Va benissimo quindi far crescere in casa dei giovani, ma in squadra puoi averne 2-3 che sono davvero bravi e pronti per essere titolari. Quindi, bisogna avere anche giocatori di sicuro e pronto affidamento”.

Ha fatto sorridere la sua chiosa finale sul Tottenham. Ce la spiega?
“Vivendo a Milano, ed essendo milanista, al 90′, dopo partite come quella di ieri, mi arrivano tantissimi messaggi di amici interisti. Ieri sembrava avessero vinto chissà cosa. Per questo ho detto che avrebbe potuto andarci peggio…”.

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