Allegri e Milan ancora un anno insieme, salvo due colpi di scena: ecco quali. Mazzarri punge, ma non cadiamo in tentazione…

D. Mariani (vicedirettore SpazioMilan.it)
D. Mariani – Vicedirettore SpazioMilan.it

Livorno e Firenze sono distanziate (in linea d’aria) da 80,14 chilometri. Lo sa bene Massimiliano Allegri che nel “mezzogiorno di fuoco” del “Franchi” vivrà il suo personale derby di Toscana. Milan e Fiorentina, invece, sono decisamente più vicine nella classifica di Serie A: terza contro quarta, 57 punti contro 51. Vincere vorrebbe dire eliminare dai giochi Champions un’avversaria forte ed insidiosa, che oggi, dopo averlo dimostrato a San Siro all’andata, darà del filo da torcere in campo ai rossoneri. E’ quasi un dentro o fuori ma solo per la Viola, anche se perdendo il Milan riaprirebbe il discorso terzo posto e riaccenderebbe le speranze delle inseguitrici in maniera decisa. Ci vorrà una grandissima prestazione per conquistare la vittoria. Ma la partenza di Jovetic dalla panchina (e l’assenza di Gonzalo Rodriguez) potrebbero pesare come un macigno, al contrario di quanto non successe lo scorso 11 novembre: un girone fa. Sempre che Jo-Jo non giochi, perché Montella, formazioni e indiscrezioni lo danno di sicuro in panchina, con buone chance di cominciare anche dall’inizio.

Quella di domani per Allegri sarà la 144esima panchina nel Milan, sin qui con un bilancio di 79 vittorie, 35 sconfitte e 29 pareggi (percentuale di vittorie del 55,24%). Numero destinato a salire fino a fine stagione e ad incrementare nel prossimo anno. Sì perché Milan e Allegri proseguiranno il loro matrimonio (almeno) fino a giugno 2014, quando scadrà il suo contratto rinnovato il 13 gennaio 2012. Difficile però, se non impossibile, che Allegri decida di rimanere un anno senza garanzia economiche importanti: tradotto, o un altro rinnovo oppure addio. Se le cose vanno come stanno andando, con un Milan in rimonta e ancora in Champions League nel 2013-2014, Galliani ci metterà un secondo ad allungare, probabilmente senza nessun aumento il contratto da 2,5 milioni a stagione di Allegri. Un progetto comunque a piccolo-medio termine, un massimo di due o tre anni, dopodiché le strade si separeranno. Allegri è stato ed è bravissimo a farsi scivolare addosso critiche e pressioni, ma non è stupido e di certo non dimentica offese e dure parole di Silvio Berlusconi nei suoi confronti: al momento giusto Max si leverà sassolini che merita di ricordare al Presidente. Milan in Champions, rinnovo del contratto di Allegri e l’anno prossima ancora insieme. A meno che…

Le condizioni affinché il prossimo giugno il Milan sarebbe costretto a cercare un nuovo allenatore sono due e dipendono (quasi) solo da Allegri: se i rossoneri finiscono il campionato con un tracollo clamoroso perdendo il posto in Champions, in questo caso la società ha il dovere di riflettere sulla posizione del Mister, o se Allegri stesso chiede la “cessione”. Due strade diverse, poco reali e improbabile che si verifichino, ma comunque da registrare e tenere in considerazione. Ma non guardiamo troppo in là, pensiamo a vincere contro la Fiorentina e a presentarci nella supersfida contro il Napoli del 14 aprile con uno svantaggio di al massimo 2 punti, puntando al sorpasso. Mazzarri ci pensa spesso, come ha dimostrato ieri in conferenza stampa parlando di un “Milan che dà per scontato il secondo posto”: non sprechiamo fiato, ma soprattutto non perdiamo terreno proprio adesso. C’è un Meazza pieno che ci (e lo) aspetta per urlare di gioia.

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