Di Canio al Sunderland diventa un caso politico. Ecco perchè…

di canio 2Nuova bufera su Paolo Di Canio, da poco ingaggiato dalla dirigenza del Sunderland nel tentativo di salvarsi dalla retrocessione.

La scelta di chiamare il tecnico italiano per sostituire l’esonerato Martin O’Neill non è andata giù al deputato laburista ed ex ministro degli Esteri David Miliband che ha annunciato le sue dimissioni da direttore non esecutivo del Sunderland. In un comunicato sul suo sito, Miliband ha annunciato: “eAuguro al Sunderland un futuro di successi. È una grande istituzione che ha fatto tanto per il Nord Est e faccio tanti auguri alla squadra per le prossime sette, vitali, partite. Tuttavia, alla luce delle dichiarazioni politiche fatte in passato dal nuovo manager, penso che sia giusto lasciare. Insomma, al deputato inglese non vanno giù le simpatie fasciste di Di Canio, che ha subito replicato: “Può darsi che sia successo qualcosa molti anni fa – il possibile riferimento al saluto romano che nel 2005 fece alla curva dei tifosi della Lazio – ma quello che contano sono i fatti. La mia vita parla per me. Ovviamente mi ferisce il tentativo delle persone di attaccare la mia dignità perchè non è corretto”.

Su Facebook è rapidamente nato il gruppo “Sunderland contro i fascisti” dove cominciano a confluire le reazioni indignate di molti tifosi. Anche il Daily Mirror ha rincarato la dose: “Di Canio sul serio?”. Eppure il contratto col Sunderland durerà due anni e mezzo. E il presidente Ellis Short ha dichiarato: “Paolo è incredibilmente entusiasta e motivato”.

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