El Shaarawy-City, manca la smentita del Milan. Contro il Catania la vittoria è doverosa. Perché Boateng mai in panchina?

D. Mariani (vicedirettore SpazioMilan.it)
D. Mariani – Vicedirettore SpazioMilan.it

Quando la vittoria vale tutto. Contro il Catania ottenere il successo non è solo essenziale, ma è l’unico modo per dimostrare di meritare davvero la prossima Champions e dare un senso alla straordinaria rimonta (che non deve essere mai dimenticata o messa da parte) in campionato. Stasera c’è una chiamata dove la riposta rossonera è doverosa e necessaria. E l’evidente calo fisico della squadra insieme ai piccoli ma ravvicinati ed importanti passi falsi commessi nelle scorse settimana che hanno sorriso (quasi) solo alla Fiorentina incideranno come tensione e timore nella notte di San Siro. Anche se la Viola deve prima dimostrare anche a Genova contro la Sampdoria di mettere pressione al Milan, una squadra quasi spalle al muro, nonostante l’eccellente annata fin qui disputata, per non smettere di sperare di approdare nell’Europa che conta. E’ cominciato un campionato nel campionato, una “mini”-competizione che si preannuncia da brividi, bella da vedere e da vivere. Da vincere.

Della sconfitta con la Juventus di una settimana fa salvo il primo tempo, quanto meno per aver difeso con ordine e provato a competere con i bianconeri colpo su colpo e con mordente. Poi nella ripresa l’infortunio (siamo clementi) tra Abate, che commette l’errore più grave, ed Amelia ha disfato l’equilibrio dello “Stadium”. Ma tra perdere e pareggiare cambiava ben poco in termini di classifica: non ha funzionato la squadra, non c’è stata prestazione. E’ mancato ancora El Shaarawy, bravo in fase di non possesso ma senza corsa e fantasia in attacco. Nessun caso, nessunissimo. Giusto difenderlo e ricordare quel che ha fatto in passato, ma necessario anche ammettere che, escluse scuse e vere attenuanti del caso, il rendimento sia insufficiente e da commentare e criticare. Ripeto, senza puntare nessuna croce addosso a qualcuno. E’ di pochi giorni fa il nuovo interesse del Manchester City per El Shaarawy (35 milioni): perché non c’è stata nessuna smentita ufficiale della società? Questa mancanza un pochino mi preoccupa, ma forse non è il caso.

Tornando al Catania e alla Champions dell’anno prossimo, è il caso di cominciare a pensare di lasciare in panchina Boateng. Le 34 presenze avute a disposizione sono un bilancio immeritato per un giocatore sottotono e deludente da inizio anno, tranne qualche acuto. Ma per Allegri sembra un punto fermo, a prescindere. Ed è un controsenso se pensiamo che determinanti e clamorosi errori di campo gente come De Sciglio (rigore con la Fiorentina) e Abate (incomprensione a Torino) abbiano prontamente pagato le loro “colpe” sedendosi in panchina: perché il Boa no? Nessuna bocciatura, solo una pausa. Pensieri e problemi da risolvere e che stasera risponderanno al “Meazza”, speriamo pieno: alla fine basterà il ritorno di Balo per rimettere nel cassetto dubbi e perplessità e ritrovare il sorriso.

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