Firenze nefasta a metà, mentre la Primavera regala ancora sorrisi

BORSINOSi è chiusa in modo abbastanza amaro la settimana rossonera, sia per come è maturato il risultato di Firenze che per tutto quello che ha fatto da “contorno” alla partita.

Cominciamo con l’analisi della prestazione rossonera, che certamente non è stata positiva, soprattutto nel secondo tempo, dove la squadra è calata visibilmente, nonostante la superiorità numerica, concedendo troppo campo alla Fiorentina. Lo ha sottolineato anche Allegri a fine partita: “In superiorità numerica abbiamo gestito male la palla. In certi momenti non esiste far rientrare in partita una squadra in inferiorità numerica. Sono arrabbiato perché abbiamo lasciato due punti. Paradossalmente abbiamo giocato peggio in 11 contro 10. Manca l’esperienza per la gestione della partita”. Per questo motivo, Allegri va oltre la direzione arbitrale: “Non posso dare un giudizio sull’arbitro, ma sul fatto che dovevamo avere una gestione diversa”. Insomma, una partita messa in cassaforte, con il doppio vantaggio e l’uomo in più, andava certamente gestita meglio, cosa che i rossoneri non hanno fatto, lasciando due punti che possono voler dire l’allontanamento dal secondo posto. Sarà decisivo il match della prossima settimana contro il Napoli, partita che il Milan dovrà giocare senza Balotelli, estremamente ingenuo nel farsi ammonire. IN RIBASSO.

Tuttavia, benché Allegri ci sia egregiamente riuscito nel dopo partita, risulta estremamente difficile commentare una partita viziata in modo così pesante da un arbitraggio. Fiorentina-Milan, infatti, più che per il gioco e il risultato, sarà ricordata per l’ennesima imbarazzante direzione di Paolo Tagliavento, l’arbitro delle manette di Mourinho, del gol di Muntari e chi più ne ha più ne metta. Un direttore di gara evidentemente incapace di dirigere con la dovuta serenità le partite che contano. Innumerevoli gli “orrori” commessi, a partire dal ritardato giallo ad Aquilani (lui sì avrebbe meritato di finire anzitempo negli spogliatoi), proseguendo nella discutibile decisione di dare il rosso a Tomovic e nell’incoscienza di regalare alla Viola il primo penalty, e concludendo con la svista inerente il nettissimo fallo di mano in area di Roncaglia nei minuti di recupero. Una direzione che va ben oltre l’insufficienza più grave, perché ha rovinato lo spettacolo di due delle squadre che hanno mostrato il miglior calcio in questo campionato e che avrebbero meritato una partita guidata da un arbitro con più occhio e personalità. IN RIBASSO.

Dalla pessima direzione arbitrale è partito anche un bruttissimo episodio sulle tribune del “Franchi”, episodio che certamente non gioverà ai rapporti tra le due società. Dopo l’espulsione di Tomovic, infatti, Adriano Galliani è stato aggredito, inizialmente soltanto a livello verbale, da diversi tifosi viola presenti in tribuna d’onore ed è stato costretto a lasciare il proprio posto, seguendo il resto della partita dagli spogliatoi. In particolar modo un supporter della Fiorentina, bloccato prontamente da alcuni presenti, ha aggredito l’amministratore delegato rossonero. Nell’allontanarsi dagli spalti, inoltre, Galliani sarebbe stato bersagliato da oggetti e monetine, una delle quali ha ferito a un occhio la sua guardia del corpo. Pronte le scuse della società viola, che, però, non ha lesinato polemiche, parlando chiaramente di un Galliani che non “ha contribuito a rasserenare gli animi, anzi ha risposto ai provocatori e anche litigato con un bambino del nostro settore giovanile”. L’amministratore delegato del Milan avrà anche reagito agli insulti, ma certamente questo non è sufficiente a giustificare un comportamento di aggressione che è sfociato anche in lancio di oggetti, soprattutto se proveniente da una tribuna, quale quella autorità, che dovrebbe essere la prima a dare il buon esempio. Per cui, la società Fiorentina dovrebbe prendere seri provvedimenti nei confronti di queste persone, il cui comportamento può ledere l’immagine di una straordinaria città come Firenze. IN RIBASSO.

L’unica buona notizia del weekend arriva dalla Primavera, che si è imposta per 1-0 nel derby contro l’Inter e l’ha sorpassata in classifica. Adesso i nerazzurri sono terzi a un punto dai rossoneri. La portata dell’impresa dei ragazzi allenati da Dolcetti è tanto grande quanto inespugnabile si era rivelato finora il campo di Interello, dove, fino a ieri, nessuno aveva ottenuto il risultato pieno in stagione.  Ma i giovani rossoneri ci sono riusciti grazie a una prova di grande sacrificio e senso tattico. Il salto di qualità che porta la Primavera del Diavolo nel novero delle squadre dalle grandi promesse. IN RIALZO.

Impostazioni privacy