Galliani: “Ieri era da 0-0. Fuori dalla Champions? Non ci penso. Abbiati e Amelia confermati”

galliani_adriano_viso_lpAdriano Galliani è soddisfatto. Anzi “molto soddisfatto” per l’approvazione del bilancio 2012 del Milan. Un rendiconto che premia gli sforzi della società tesa a limare gli esborsi per gli ingaggi e a migliorare le performance relative a sponsorizzazioni, partnership e merchandising. L’amministratore delegato rossonero non ha lesinato risposte anche sulle prospettive future della squadra. Ecco una sintesi delle sue dichiarazioni.

Sul bilancio e sulla tassazione: “Sono molto soddisfatto se penso alla situazione di un anno fa, ma quando si decide di fare una cosa va fatta tutta insieme. Per quanto riguarda le norme del Fair Play UEFA siamo in attivo e a livello fiscale è in perdita di soli 7 milioni di euro e mi sembra che il 2012 sia stato un anno positivo. Io credo che l’economia italiana costringerà le società ad arrivare in pareggio. Per farlo dobbiamo incrementare i fatturati e lo si può fare attraverso nuovi stadi e nuovi mercati. La classifica sportiva è simile a quella dei fatturati così come dimostrano tre su quattro semifinaliste di Champions. Io sono un grande lettore di giornali economici e credo che il calcio in Italia è uno dei settori che ha perso meno rispetto a certe concorrenze europee. Dobbiamo riacquistare competitività. Con l’handicap strutturale di questo Paese è miracoloso che nel 2007 il Milan abbia vinto la Champions e nel 2010 l’Inter”.

Poi un affondo sull’IRAP: “E’ una cosa che non esiste al mondo. Su 35 milioni di plusvalenza di Thiago Silva, abbiamo pagato 1,5 milioni di IRAP. E’ una tassa mostruosa che in un Paese dove ci sono tanti disoccupati ti induce a non assumere la gente perché non ti consente di scalare il costo del lavoro”.

Sulla gara persa ieri sera contro la Juventus: “Ho sentito il Presidente, era una partita da 0-0 e non c’erano grandi episodi che facessero temere di subire gol. Ero convinto che finisse 0-0. Non abbiamo demeritato e non abbiamo sfigurato. Siamo terzi e dobbiamo mantenere questa posizione da qui alla fine. E’ successo un episodio e il presidente era serenissimo”. Poi Galliani allontana lo spettro della perdita del terzo posto: “Non ci penso”.

Quindi sugli obiettivi di fine stagione: “Pensiamo alle prossime cinque partite che è la cosa fondamentale per mantenere il terzo posto. Le rimonte sono difficili e ieri abbiamo perso dopo quattro mesi che non perdevamo. Domenica torna Balotelli che è un grande giocatore ma non carichiamolo di eccessive responsabilità. Peccato che non ci sia stato nelle ultime due partite”.

Sulla questione annosa dello stadio: “Come Milan vogliamo rimanere a San Siro e per come la vedo io giocheremo ancora lì sia noi che l’Inter. Ci saranno delle migliorie”.

Capitolo mercato, si parte dai portieri: “L’anno prossimo resterà Abbiati, è immortale. Non ha troppi acciacchi e ieri sera ha fatto una parata super. Abbiamo fiducia anche in Amelia. Gabriel può diventare un portiere importante. Credo che resteranno questi tre portieri”. Per poi proseguire: “Questa squadra, che sarà ritoccata, rimarrà competitiva e sono sicuro che nelle prime otto giornate del prossimo campionato non accumuleremo il distacco che abbiamo preso quest’anno. La verità è che dopo 7-8 giornate, chi è in testa, è li. Le rimonte sono difficili ma non è che da diciassettesimo riesci ad arrivare primo”.

Ancora mercato sui difensori: “Mexes e Zapata sono una buonissima coppia di centrali e magari se ne prenderà uno, ma non mi sembra che stiano facendo male”.

E su prestiti e riscatti: “Bojan è in prestito con diritto di riscatto nei confronti del Barcellona. I giocatori sono tutti nostri tranne Zapata e Bojan. Abbiamo Constant a metà con il Genoa mentre tutto il resto della rosa è di nostra proprietà”.

Sul futuro della panchina: “Allegri è qui da tre anni e abbiamo fatto un primo e secondo posto mentre adesso siamo al terzo. Non so cosa succederà nelle prossime partite…”.

Infine alcune riflessioni sulle cessioni eccellenti dell’ultimo anno: “Nel gennaio 2012, se avessimo venduto Pato sarebbe arrivato un attaccante del City che si chiama Carlitos Tevez e forse avremmo vinto lo scudetto. Pato è andato via quest’anno ed è arrivato Balotelli e con il senno di poi direi che è andata meglio così. La cessione di Pato ha consentito l’arrivo di un giocatore molto più giovane di Tevez, ma a livello patrimoniale dico che è meglio avere in casa Mario Balotelli. Thiago Silva lo avevamo già ammortizzato e anche Ibra era a 12 milioni di valore. L’ideale sarebbe avere i giocatori a 0 come ammortamento. A Ibra e Thiago abbiamo pagato gli stipendi fino ad agosto mentre a chi gli è scaduto il contratto fino a giugno. Nel 2013 avremo un risparmio di circa 40-50 milioni di euro sul monte ingaggi”.

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